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App economy: Italia prima in Europa nell’uso delle API

Riguardo l’utilizzo coerente delle API (application programming interface) nella gestione aziendale moderna, Francesco Tragni, Senior Solution Strategist della divisione EMEA API Management di CA Technologies, che abbiamo intervistato è netto: è fondamentale che oggi ogni azienda faccia Api management «per poter gestire al meglio l’integrazione dei propri dati con gli strumenti digitali interni ed esterni e per poter integrare in modo sicuro e scalabile l’ecosistema di partner esterni con la propria rete».

Francesco Tragni CA Technologies
Francesco Tragni Senior Solution Strategist della divisione EMEA API Management di CA Technologies

Cosa significa, realmente, gestire le Api, sia che si abbia le competenze in azienda, sia che non le si abbia?

Apparentemente significa avere una complicazione, perché è comunque uno strumento addizionale da gestire. In realtà, le API, se gestite con delle policy adeguate, consentono di risparmiare in termini di risorse perché permettono di integrare in modo semplice e scalabile tutti i repository aziendali, indipendentemente dal protocollo che utilizzano, con tutti gli strumenti di front end che sono ormai degli elementi di business imprescindibili, come le mobile app ad esempio.

Quali sono i presupposti fondamentali per costruire il vantaggio competitivo sulle Api e sull’app management?

Sicuramente è importante cercare di pianificare all’inizio il journey di adozione delle API, di modo da definire tutti gli aspetti in cui inserirle, ed evitare di partire con un’adozione a macchia di leopardo senza una strategia chiara. Il secondo aspetto fondamentale è l’adozione di KPI misurabili che permettano di sapere a che punto ci si trova e di applicare eventuali correttivi. Le API infatti sono importanti non solo per integrare e semplificare le proprie architetture interne, ma anche per connettersi in modo sicuro a tutti gli elementi di front end sempre più presenti.

In questo contesto qual è il ruolo del software vendor, che forse non è più nemmeno tale, ma è un solution vendor?

In CA Technologies in effetti parliamo sempre più di soluzioni più che di prodotti, perché per i nostri clienti è fondamentale avere un partner che li guidi, oltre che nell’implementazione, nel capire quali siano le best practice e gli use case di cui tener conto. Quindi, è fondamentale portare la nostra esperienza, soprattutto legata al settore verticale di appartenenza del cliente, aprirgli gli occhi su quelli che possono essere gli errori più comuni da evitare, e, come detto prima, pianificare in modo impeccabile la propria roadmap di utilizzo delle API.

Api, App e Industria 4.0: che legame c’è?

Le API sono il collante tra l’infrastruttura preesistente, i nuovi repository infrastrutturali (si pensi a tutte le piattaforme SaaS cloud, ad esempio) e tutta la pletora di dispositivi collegati alla rete che devono poter accedere ai dati aziendali (app, ma anche tutti i device IoT). Ecco, se pensiamo ad un modello che permetta di migliorare le condizioni di lavoro e contestualmente aumentare la produttività aziendale, non si può prescindere dal dover integrare in modo sicuro ed efficiente tutto questo. Le API, e la piattaforma per gestirle, permettono di farlo senza dover stravolgere le architetture, con un consistente risparmio di tempo e costi.

Conta più l’Intelligenza artificiale dentro le app o l’intelligenza di business, umana, nel dirigerle?

Abbiamo casi in cui l’intelligenza dell’app era elevatissima, ma senza una guida il risultato è stato pessimo: è come avere una Ferrari e portarla in campagna, andando a 200 all’ora: ci schianteremo alla prima buca. La guida umana, e ancora una volta, la pianificazione meticolosa dei passi da intraprendere, è fondamentale, perché questi strumenti sono molto potenti ma anche complessi da utilizzare nel modo opportuno.

Una ricerca per capire le API

Il 55% circa delle aziende italiane (la percentuale più alta in tutta l’area EMEA) ritiene di avere raggiunto un livello maturo (“Advanced”) nell’utilizzo delle API (Application Programming Interface).

È questo uno dei principali risultati emersi dalo studio internazionale, APIs: Building a Connected Business in the App Economy, commissionato da CA Technologies e condotto su 1.770 responsabili aziendali, di cui 695 in EMEA.

A questo livello di maturità più avanzato corrispondono risultati concreti: il 61% delle aziende italiane interpellate (seconda percentuale dopo la Francia) è convinto, infatti, che le API abbiano permesso loro di differenziarsi dalla concorrenza, mentre il 72% ha citato un miglioramento della customer experience a seguito dell’introduzione delle API.

Metodologia della ricerca di Coleman Parkes

Nel corso dell’indagine condotta da Coleman Parkes sono stati intervistati 1.770 (695 in EMEA) responsabili aziendali e IT (fra cui oltre 100 CSO e CISO) di grandi aziende provenienti da 21 Paesi e appartenenti a 10 settori industriali. I nove Paesi EMEA partecipanti sono stati Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito. Lo studio e l’analisi dei risultati sono stati eseguiti nel corso del 2016. Coleman Parkes Research Ltd., costituita nel 2000, esegue su scala mondiale ricerche di mercato incentrate sull’azione. L’azienda offre un servizio completo che prevede l’indagine e la consulenza su tutti i mercati, con una particolare specializzazione per la ricerca business-to-business incentrata sull’IT, la tecnologia e le comunicazioni.

Le API rappresentano il sistema nervoso centrale dell’app economy; consentendo alle diverse componenti software di comunicare fra di loro, offrono un accesso immediato e universale a qualsiasi funzionalità un’organizzazione voglia offrire.

Il modello di maturità nella gestione delle API attestato dallo studio, in cui l’Italia ha realizzato punteggi così elevati, ha misurato il livello di implementazione di strumenti, tecnologie, sistemi, processi e funzionalità necessari per una gestione a 360 gradi del ciclo di vita delle API.

L’utilizzo delle API migliora la performance aziendale rispetto a numerosi KPI

I vantaggi delle API riconosciuti dalle organizzazioni italiane si estendono anche ad altri KPI (Key Performance Indicator). Dallo studio, infatti, emerge che:

  • il 72% degli intervistati ha migliorato la customer experience a seguito dell’utilizzo delle API;
  • il 69% ha ottenuto migliori risultati nella copertura digitale mediante le API;
  • il 62% ha riscontato una maggiore agilità nella catena della domanda/offerta grazie alle API.

Per quanto riguarda i vantaggi statisticamente misurabili dall’utilizzo delle API, le aziende italiane hanno registrato:

  • un aumento del 40% nella soddisfazione dei clienti e del 37% in quella dei partner;
  • una riduzione del 32% dei costi associati all’IT;
  • una diminuzione del 35% nel mancato superamento degli audit di conformità.

Tre quarti degli intervistati utilizzano le API ottenendo una maggiore agilità — ma restano ancora alcuni ostacoli da superare

Circa il 75% delle organizzazioni italiane ha già adottato le API, focalizzandosi — fra i tanti processi —sulla capacità di supportare la crescita dei ricavi (fattore citato dal 27% degli intervistati) e sulla capacità di offrire maggiore rapidità e innovazione sfruttando le API di terze parti (24%).

Il risultato è una maggiore agilità operativa. Secondo lo studio, le organizzazioni italiane avrebbero registrato un aumento del 33% nella business agility (ad es. nel time to market) a seguito delle iniziative incentrate sulle API, riducendo i tempi necessari per sviluppare/testare e rilasciare nuove app, che sono passati da una media di 8,47 a sole 5,67 settimane.

In Italia rimangono tuttavia alte le barriere all’adozione delle API. I principali ostacoli sarebbero la mancanza di risorse qualificate (citata dal 35% degli intervistati), di una protezione efficace delle API (citata dal 29%) e di una definizione del valore in termini di business (27%).

Conversational Commerce

L’indagine ha inoltre rivelato che, a seguito dell’utilizzo delle API, il 66% delle organizzazioni italiane avrebbe migliorato la capacità di sfruttare le innovazioni provenienti da sviluppatori terzi. Aprendo e condividendo determinate applicazioni con soggetti esterni, queste organizzazioni sono ora in grado di assimilare i dati provenienti dai partner per aggiungere servizi essenziali alle proprie app — senza dover scrivere nuovo codice. Fra queste innovazioni spiccano i cosiddetti servizi di ‘Conversational Commerce’ con i quali i consumatori possono interagire con i brand o con servizi aggregativi tramite chat, messaggistica istantanea o altre interfacce nella propria lingua rendendo possibile, ad esempio, istruire un mobile device in modo che utilizzi il linguaggio nativo per prenotare un volo e combinare assieme servizi per prenotare l’albergo, il ristorante o il servizio taxi preferito per raggiungere la destinazione

Maturità dell’API Management

L’utilizzo crescente di queste interfacce di programmazione richiede un approccio formalizzato nella gestione delle API che preveda la loro creazione, messa in sicurezza, gestione e ottimizzazione durante l’intero ciclo di vita e su scala aziendale. Sulla base di questa premessa, lo studio ha rilevato notevoli vantaggi nell’adozione di una gestione matura delle API da parte delle organizzazioni in tutto il territorio EMEA (non solamente in Italia):

  • gli utenti in EMEA riconosciuti dalla ricerca come “Advanced” nell’adozione dell’API Management che ritengono di essere in grado di differenziarsi dalla concorrenza sono oltre il doppio degli utenti “Basic”” (82% contro 36%);
  • il 93% degli utenti “Advanced” nell’API Management rileva un miglioramento della customer experience rispetto al 64% degli utenti “Basic”;
  • l’86% degli utenti “Advanced” riscontra un miglioramento nell’innovazione da parte degli sviluppatori esterni, rispetto al 68% riferito dagli utenti “Basic”;
  • gli utenti “Advanced” registrano un aumento del 40% nella customer satisfaction, contro il 30% degli utenti “Basic”;
  • gli utenti “Advanced” riferiscono una riduzione del 38% dei costi associati all’IT, rispetto al 29% degli utenti “Basic”.

Roadmap per una gestione efficace delle API

L’indagine commissionata da CA Technologies lascia pochi dubbi sulla necessità di adottare una metodologia sofisticata per la gestione del ciclo di vita delle API nell’odierna app economy. Lo studio si conclude con alcune raccomandazioni rispetto alle tappe consigliate per aiutare le aziende a migliorare l’utilizzo e la gestione delle API, in particolare:

  1. Definire una strategia chiara in termini di business
  2. Misurare cos’è più importante
  3. Investire nelle professionalità giuste
  4. Offrire un’infrastruttura adeguata
  5. Promuovere e fare crescere gli sviluppatori delle app
  6. Attuare una sicurezza affidabile
  7. Pianificare in un’ottica di scalabilità e performance

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