Aporia

Fatti realmente accaduti.

Operatore di call center (vivace, ma con tono formale): «Buongiorno,
parlo con il signor Tal Dei Tali? Bene. La chiamo a nome di un’importante
televisione digitale che lei sicuramente conosce. Vorremmo illustrarle la nostra
offerta, che…
»
Utente telefonico (cortese): «No, guardi, non mi
interessa
» Operatore (sinceramente stupefatto): «Ma come non le
interessa!?
»
Utente (tranquillo): «Gliel’ho detto, non mi
interessa
»
Operatore (con tono insinuante): «Ma lei la guarda la
tv?
» Utente (serafico): «Certo»
Operatore (inquirente, con
senso di agitazione): «Ah, e allora che programmi guarda?»
Utente
(svogliato): «Bah, quello che capita, in genere, i telegiornali»

Operatore (totalmente incredulo): «Ma non è possibile!…»

Clic.
Utente (sorpreso): «Pronto?»

Quando la realtà
supera la fantasia.
Non provare interesse in una cosa che ti viene proposta,
specie se ci sono di mezzo i postulati dell’era moderna (la televisione e il
telefono) ci mette nel campo dell’aporia: una impasse logica legata a uno stato
oggettivo, nel quale la realtà dell’esperienza entra in conflitto con la realtà
della logica.
Chi riceve la telefonata non può districarsi dalla logica di
chi lo interpella, così come questi non può che essere imbelle di fronte a un
gran rifiuto.
Ecco, forse un’aporia ci salverà

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