Aon, la via di Cisco alla rete moderna

La “regina delle reti” apre l’era del nodo intelligente, quello che comprende le applicazioni mission critical e le tratta “con riguardo”.

«Aon è la prima e unica soluzione sul mercato per la gestione di messaggi applicativi sulla rete». Questa è la definizione che dell’Application oriented networking ci dà Danilo Ciscato, responsabile italiano di Cisco, per raffigurare, dietro nostra richiesta, con semplicità, il senso della nuova iniziativa orientata al middleware della società che sta, con gradualità, oltrepassando il confine del network management e sta orientandosi verso il campo della gestione dei sistemi informativi.


Si tratta, infatti, per entrare nel merito strategico, della terza fase della strategia per la costruzione di un’infrastruttura informativa intelligente, che viene dopo quella che ha aperto il campo ai servizi.


L’annuncio base di Aon consiste in due schede per i router Cisco, su cui girano software creati dalla stessa società che supportano tutti i più diffusi protocolli di comunicazione e che implementano il concetto di instradamento intelligente di messaggi.


Sono soluzioni chiaramente orientate alle grandi aziende che hanno applicazioni mission critical che devono interagire, che devono farlo sulla rete e che hanno bisogno di essere attive in tempo reale per rendersi effettivamente efficienti.


Si tratta, quindi, di affrontare una tematica già inserita in un contesto di middleware, ma che, solitamente, richiede un consistente intervento da parte delle strutture It, non foss’altro per sviluppare le interfacce adeguate a far dialogare le applicazioni esistenti.


La tematica che affronta Aon, allora, è proprio quella delle comunicazione della applicazioni sulla rete: non vuole certo togliere il lavoro al classico middleware di integrazione applicativa, ma intende affrontare proprio l’aspetto dinamico del passaggio sul network, rivoluzionandone il trattamento.


Se prima, infatti, un oggetto applicativo sulla rete veniva spacchettizzato alla fonte e ripacchettizzato a destinazione, con Aon al momento del passaggio sul nodo di rete, viene riconosciuto da questo come tale e trattato nella sua integrità e dignità di oggetto applicativo, e quindi di business, evitando la scomposizione e la ricomposizione.


Il valore di tale impostazione è dettato dal fatto che il nodo di rete viene visto come sede naturale del transito di un’applicazione, e quindi, per estensione, anche come elemento in grado di far cambiare il modo di costruire e orientare le applicazioni, per poter fruire delle potenzialità offerte.


Fra gli scopi delle soluzioni sotto il cappello Aon, infatti, c’è anche quello di migliorare nella gestione della rete, nella misura in cui questa è funzionale alla miglior conduzione applicativa e quindi di business. Per esempio, avvalendosi delle funzionalità di indirizzamento di Aon si può costruire un cruscotto con i messaggi applicativi che transitano sulla rete e, di conseguenza, si possono creare policy di traffico.


Sul piano delle performance la presenza delle schede Aon sui router, che svolgono il lavoro di analisi del traffico sul nodo di rete, non inficia le prestazioni. Il router rimane inalterato sotto il profilo della resa.


Il router/switch, infatti, individua il pacchetto che è nella sfera di interesse di Aon, lo intercetta e lo consegna alla scheda che lo elabora e lo indirizza all’applicazione destinataria, in tempo reale.


La scheda, quindi, si comporta come fosse un processore, che di fatto ne costituisce la parte essenziale.


Schede e software di gestione sono costate a Cisco anni di sviluppo e ingenti risorse di ricerca. Attività consapevole, peraltro, dato che la società ritiene che la strada di Aon rappresenti il futuro del networking, perché convinta che debba cambiare il peso architetturale del nodo di rete.


Come risultato pratico, con la diffusione dell’architettura Aon sarà più facile creare servizi, in quanto si avrà la certezza che due applicazioni possono colloquiare in tempo reale su una rete scambiandosi oggetti di business integri.


E l’aspetto della sicurezza è proprio non secondo in Aon.


Il tracciamento del traffico in tempo reale abilitato dall’architettura middleware di Cisco, infatti, abilita quei controlli di regulatory compliance, ormai sempre più pressanti e in fase di diffusione.


Inoltre i nodi di rete, resi intelligenti, possono comprendere che certe informazioni debbono essere sicurizzate (ossia non spacchettizzate) e se ne occupano.


Per ora, quindi, la strategia Aon si indirizza a coprire esigenze di scambio di messaggi applicativi mission critical, ma l’idea di Cisco per il futuro è di estenderla anche ad altre applicazioni meno critiche. Ovvero, più popolari.

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