Antitaccheggio, sfida da vincere per il retail

Con la tecnologia giusta si può far fronte ai furti in negozio perpetrati dalla criminalità organizzata. La sicurezza della merce nel punto vendita secondo Andrea Natale di Adt.

Il taccheggio è una minaccia costante per i retailer che cercano di mantenere un equilibrio tra la realizzazione di uno shopping piacevole e la perdita di merci e utili.
Secondo il rapporto Nrss (National Retail Security Survey) 2010, negli ultimi due decenni le differenze inventariali hanno evidenziato un calo modesto (probabilmente grazie a migliori controlli), mentre le perdite rimangono elevate.

Per Andrea Natale, Marketing Manager Adt Fire & Security, il taccheggio rappresenta tuttavia un problema ancora attuale, soprattutto nei mercati europeo e asiatico e una percentuale crescente di perdite ad esso collegata è dovuta a una nuova causa: il 25% dei casi è infatti ricollegabile ad azioni di bande criminali organizzate.

L’aumento dei casi di Orc (Organized Retail Crime, criminalità organizzata contro il retail) incrementa i costi che i retailer devono sostenere per controllare le perdite senza allontanare gli acquirenti, oltre a richiedere nuove strategie e tecnologie in grado di proteggere merci in vendita, utili e dipendenti.

Criminalità organizzata contro il retail

L’acronimo Orc si riferisce a gruppi di persone che ottengono illegalmente notevoli quantità di merci attraverso furti e frodi al fine di rivenderle . In genere si tratta di un processo in due fasi: il furto di merci e la monetizzazione dei beni rubati, compresi i reati finanziari come truffe con carte di credito e carte regalo, frodi sui resi e contrabbando.
Inoltre, poiché i ladri rubano grandi quantità di merce e si concentrano su categorie di articoli facili da rivendere, le perdite indirette comprendono giri di inventario su articoli di grido che non sono più disponibili per la vendita e condizioni di esaurimento scorte in cui vengono sottratti gli articoli o le taglie più venduti.
Le condizioni di esaurimento scorte vengono risolte solo con un successivo inventario fisico, un nuovo ordine e un ciclo di spedizione.

Pertanto, presumendo un ciclo di inventario fisico di sei mesi, ciò impedisce al negozio l’approvvigionamento delle quantità corrette degli articoli più di successo, con conseguenti perdite nelle opportunità di vendita.
La suddivisione dei ruoli è tipica delle bande interessate al settore del retail e consente di ottenere un impiego efficiente di competenze specializzate e di fornire vie di fuga per limitare i danni qualora un membro del gruppo venga identificato o scoperto.
La maggior parte delle bande è guidata da una mente che controlla le interazioni commerciali: ad esempio la gestione di spostamenti, spedizioni e contanti e l’interazione con agenzie garanti per la cauzione.

Spesso le Orc sono composte anche da persone dedicate alla sorveglianza, responsabili di segnalare se le attività della banda, comprese quelle di sorveglianza stesse, hanno attirato l’attenzione della sicurezza del punto vendita o delle forze dell’ordine.
Persone schermate in negozio (chi esegue il furto della merce) e muli (persone che portano la refurtiva fuori dal negozio) si scambieranno i ruoli per eseguire il furto o evitare il rilevamento.

Le Orc sono disciplinate, concentrate e utilizzano metodi molto sofisticati, quali per esempio i disturbatori dei rilevatori Eas (jammer) o le borse schermate.

L’impiego di nuove tecnologie, spesso realizzabile tramite aggiornamenti di costo moderato degli attuali sistemi anti-taccheggio, può obbligare i ladri ad adottare metodi più rischiosi o scegliere obiettivi più sicuri.

Le tecnologie Eas disponibili
Oggi sono disponibili estensioni delle tecnologie Eas destinate specificatamente al contrasto della criminalità organizzata contro il retail:

Rilevatori di disturbatori (jammer) che reagiscono ai segnali usati dai ladri per saturare le risonanze elettroniche su cui si basa il funzionamento degli impianti Eas. Nonostante i jammer vengano accesi solo per pochi secondi quando il ladro esce dal negozio, una lettura positiva da parte di un rilevatore di jammer indica un evento Orc pressoché certo.
 • I rilevatori di borse schermate, che identificano la presenza di contenitori rivestiti di fogli di alluminio quando questi vengono introdotti nel negozio.

• Allarmi remoti selettivi, che dirigono le informazioni ricevute dai rilevatori di jammer e borse schermate in modo da segnalare al personale che un ladro è entrato nel negozio.
I sistemi possono essere programmati per emettere un segnale acustico unico, di modo che il personale possa reagire in modo appropriato, oppure inviare un allarme silenzioso affinché il personale di sicurezza possa avviare le operazioni di sorveglianza.

La fase successiva della lotta contro il taccheggio, e in particolare contro le Orc, consiste nell’uso di nuove applicazioni di video sorveglianza.
Utilizzando rilevatori di jammer e borse schermate collegati a un sistema di video sorveglianza digitale, i negozi possono infatti raccogliere immagini dei potenziali ladri mentre entrano ed escono dal negozio.
Inoltre, con informazioni a livello di articolo provenienti dalle etichette Rfid (Radio-Frequency Identification) integrate nel sistema di prevenzione delle perdite, i punti vendita possono collegare le prove video relative agli eventi di furto alle merci sottratte dai ladri e intervenire.

Le tecnologie avanzate ora in fase di sviluppo estenderanno la video sorveglianza fino a includere il riconoscimento facciale, il monitoraggio di “comportamenti anomali” tipici dei furti delle bande e funzioni di sorveglianza a livello di punto vendita in grado di seguire i probabili ladri all’interno dell’esercizio.
Il sistema video distribuito, un fattore già molto importante nella persecuzione del reato in spazi pubblici, sta per arrivare nel retail con telecamere a livello di scaffale collegate a rilevatori avanzati in grado di fornire una registrazione completa degli eventi di furto, con tecniche che consentono di escludere l’attività degli acquirenti onesti.

Anche i retailer devono organizzarsi
Il passo finale nella lotta contro le Orc viene compiuto quando i retailer stessi si organizzano per rivolgere i metodi più evoluti usati dalle bande contro loro stesse.
Ciò può avvenire in vari modi.

Analisi predittiva: l’integrazione di informazioni provenienti da dispositivi Eas, rilevatori di jammer e borse schermate e Rfid, video sorveglianza, intelligence umana e altro ancora può identificare gli schemi di comportamento dei ladri all’interno e attraverso i negozi, per un impiego efficiente di mezzi di deterrenza, contromisure e applicazione della legge.

Analisi adattiva in tempo reale: il monitoraggio in tempo reale dei dati dei Pos (Point-of-Sale), del traffico di negozio e della riduzione di inventario dovuta a vendite e furti aiuterà i negozi a formare il proprio personale sugli schemi di comportamento degli acquirenti, distribuendo le persone in modo da massimizzare le vendite e minimizzare i furti.
Il segreto del successo consiste nel combinare e interpretare i segnali in tempo reale con informazioni di contesto e adattare il monitoraggio alle variazioni di traffico e a livello di minaccia.

Con programmi e investimenti mirati, i retailer possono quindo aspettarsi i vantaggi diretti della riduzione delle perdite, oltre a quelli indiretti di una distribuzione del personale più efficiente dal punto di vista di risultati e costi, maggiori deterrenza e recupero e infine una migliore e più sicura esperienza di acquisto per i clienti.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome