Anti-spyware, un mercato in crescita

Lo dice Idc, che ne fissa l’entità a 305 milioni di dollari fra quattro anni. Intanto, due pc su tre sono infettati.

Secondo Idc il mercato per i tool anti-spyware è destinato a una grande crescita da qui al 2008, anno in cui potrebbe valere 305 milioni di dollari, tenendo presente che lo scorso anno constava di appena 12 milioni di dollari. Ma già per la fine di quest’anno la crescita dovrebbe essere quantificabile in un +260%.


L’analista stima anche che due terzi dei computer consumer siano infettati da qualche forma di spyware (va tenuto presente che non necessariamente si tratti di malware, ma rientrano nella categoria anche i sistemi di aggiornamento delle visite a un sito).


Secondo Idc la grande diffusione dell’uso degli anti-spyware la si avrà quando questi tool avranno cittadinanza completa a bordo di gateway, delle suite di sicurezza e dei prodotti anti-virus. E non manca poi molto.


Sempre sul tema, interessante è il rapporto relativo a un’attività di test rilasciato da Webroot, una società americana che ha verificato su un campione di oltre 4mila società, quanti computer erano portatori di spyware.


L’entità numerica ha detto 10mila pc. Potrebbe forse essere anche un numero accettabile, se non fosse che nel 5% dei casi i pc contenevano le peggiori specie di malware, come i keylogger e i trojan.


La percentuale, quindi è più bassa rispetto a quella del comparto consumer, ma riguarda realtà che dovrebbero essere già messe al sicuro.

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