Anti-spam per legge

Firmato dal presidente americano Bush il decreto anti-spam, che prevede pene monetarie e detentive per chi invia messaggi promozionali o pornografici non richiesti

17 dicembre 2003 Con la firma del presidente americano Bush è
diventato legge il primo decreto anti-spam, che rende illegale
l’invio di posta indiscriminato, con pene che vanno dalle multe milionarie alla
detenzione.
La legge dovrebbe costituire anche la base per la realizzazione
di un registro “Do-not-Spam” analogo al “Do-not-Call”
realizzato per limitare le telefonate indesiderate da parte delle società di
telemarketing.
Secondo gli analisti, tuttavia, la legge non avrà benefici
immediati e dunque non rappresenterà per gli utenti Internet americani una sorta
di regalo natalizio.
Ci vorrà tempo perchè il flusso si limiti e gli
scettici, addirittura, sostengono che potrebbe tramutarsi in un boomerang, dal
momento che consente alle aziende di inviare messaggi promozionali anche non
richiesti a qualsiasi indirizzo di posta, purchè si identifichino chiaramente e
accettino le richieste di cancellazione da parte dei destinatari dei loro
messaggi. Per non parlare di chi, come sostiene Forrester, semplicemente si
trasferirà all’estero e troverà nuove scappatoie
Nel mirino, ovviamente, la
pletora di messaggi pornografici, che devono essere chiaramente identificati
come tali, e i messaggi comerciali sui telefoni cellulari che sono proibiti, a
meno di specifica richiesta da parte dell’utente.
Finora, va detto, le
violazioni al decreto sono state punite principalmente con accordi per la non
reiterazione della violazione, piuttosto che con multe o pene detentive, ma la
legge dà oggi nuovi strumenti, soprattutto per punire i recidivi.
Soddisfatti
del provvedimento i service provider, che però sostengono che la legge va
accompagnata anche da strumenti tecnologici adeguati, in primis i
filtri.

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