Àntesi a caccia di It executive per Pa ed e-government

Lo skill shortage sarà di 160mila unità nel 2003. E intanto i creativi sono in calo, mentre buone chance hanno i project manager.

Il prossimo rapporto Eito indicherà in 160mila unità lo skill shortage per l’Italia nel 2003. Una cifra elevata che rende attuale il problema della mancanza di professionalità per l’Ict anche dopo lo sboom della new economy. Sarà anche per questo che Àntesi, società specializzata nell’executive search e nel career consulting per il middle e top management, ha deciso di focalizzarsi sul mondo dell’information technology. Nata dalla precedente esperienza di TopJob, Àntesi ha aperto recentemente una sede a Roma per cercare di conquistare nuovi spazi nella Pubblica amministrazione e l’e-government in generale.
I proclami del ministro Stanca fanno gola e così Mario Baglietto, branch manager di Àntesi ha il compito di battere i palazzi della capitale per piazzare il know how della società nel cuore della burocrazia. E poi c’è l’estero dove Àntesi conta di allargarsi cercando partnership nei Paesi dove il mercato è un po’ affollato (Gran Bretagna) e aprendo sedi proprie dove c’è più spazio come in Spagna. In Italia o all’estero l’obiettivo è sempre lo stesso: aziende che hanno l’Ict nel cuore e quelle che si occupano di tutt’altro ma non possono più fare a meno di avere qualcuno in azienda che sappia cosa fare con pc e web. La presentazione della società rappresenta anche un’occasione per dare un’occhiata a cosa succede nel mondo Ict per quanto riguarda professioni emergenti e professionalità in calo.

I virtuosi delle soluzioni Flash e i creativi del web in genere devono stare attenti. Il loro tempo è finito. Abbandonato il frivolo l’Ict riscopre le qualifiche “pesanti”, molto difficili da trovare perché devono avere la capacità di unire tecnologia e business. Così sostiene Silvia Braghieri, amministratore delegato di Àntesi
secondo la quale il mercato va verso il riequilibrio. Lo skill shortage rimane ma le aziende adesso sembrano avere le idee più chiare e più che i super tecnici cercano persone in grado di coniugare l’aspetto tecnico con il business. “Lo sforzo – sottolinea Baglietto – è di riuscire a trovare un ingegnere che riesca a fare un salto di qualità verso i processi di business”. Questo processo che il branch manager di Àntesi definisce “arrotondamento professionale” è il vero valore aggiunto da vantare oggi su un mercato dove “il gioco si fa sempre più duro”. Una situazione che acuisce invece di fare diminuire lo skill shortage e vede in primo piano figure come il project manager per le enterprise application integration (piattaforme per l’integrazione delle soluzioni nformatiche), il project manager per la business intelligence o gli account manager verticali, specialisti su singoli mercati. Pollice verso, invece per i creativi e anche “tutto il mondo Umts” anche se Silvia Braghieri pronostica una veloce risalita. In questo caso, però, il rischio è di rimanere legati alle vicende tecnologiche dei produttori di cellulari che, in teoria quest’anno ma molto più probabilmente l’anno prossimo, dovrebbero lanciare i supercellulari di terza generazione.

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