Ansys: la simulazione è sempre nel futuro

Dal 3D alla progettazione multifisica a quella immersiva: il domani è già immaginabile, secondo Swaminathan Subbiah.

Le soluzioni di simulazione di Ansys sono usate da Apple per i propri tablet, dai migliori Team di Formula 1, pressoché da tutti i principali produttori di automobili, aeromobili, moto, navi, barche a vela, prodotti di consumo, elettrodomestici e altro.

Swaminathan Subbiah, Vice President Corporate Product and Market Strategy di Ansys, ci ha illustrato l’evoluzione della vision della società.

D: Quali evoluzioni vi aspettate nel campo della simulazione per i prossimi due, cinque e dieci anni?

S: Ritengo che nei prossimi due anni vedremo molta più simulazione, eseguita più in fretta e molto più efficientemente. Già oggi, i designer non progettano più solamente prodotti che rispettino una o poche condizioni.
Sono alla prese con migliaia di verifiche multifunzionali per far sì che le loro invenzioni risultino più efficienti e migliori di ieri su un vastissimo fronte di condizioni da testare. Tecnologie, computer, cloud e sistemi più evoluti che ci permetteranno di svolgere simulazioni sempre più veloci, efficaci, efficienti ed affidabili.

Se guardiamo ai cinque anni credo che le simulazioni tridimensionali, che oggi interessano singoli o pochi componenti del prodotto finale, entreranno rapidamente a far parte di un sistema di valutazioni generali di più alto livello, per poter simulare e valutare l’impatto che ogni singolo componente può subire interagendo in un assieme molto più grande e complesso.
Giusto per fare un esempio, oggi siamo in grado di valutare le funzionalità delle ruote di un’automobile.
Proviamo però ora ad immaginare quale impatto potrebbero avere le stesse ruote una volte integrate nell’assieme di un’auto se venissero gonfiate con una pressione inadeguata.
Cosa avverrebbe alla prima curva? Come reagirebbe l’insieme “automobile”? Qual è il limite oltre il quale il “sistema automobile” entrerà in crisi? Quali altri fattori subentreranno? Solo poche aziende leader sono già oggi in grado di effettuare analisi “multifisiche” di questo genere. E penso che nei prossimi cinque anni diventeranno molto ricercate.

Dieci anni penso siano difficili da prevedere. Credo che quello che stiamo per vedere è un grande cambiamento sul fronte concettuale della produzione. Oggi, la stragrande maggioranza delle aziende immagina un prodotto, ne forgia il “concept design”, per poi affidarlo ai computer, che lo testano, lo ingegnerizzano, lo simulano e poi lo producono lasciando che sia poi il cliente a decidere se il prodotto sia effettivamente utile, efficiente e di successo.

Credo che tra dieci anni le aziende continueranno a progettare un prodotto ma inizieranno molto prima della produzione a coinvolgere il cliente affinché possa sentire, provare, e decidere quello che vuole, molto prima che venga realizzato. Credo che la cosiddetta customer experience del cliente entrerà prepotentemente ad essere parte della simulazione e che diverrà una parte enormemente importante.
Questo perché le aziende non vogliono più produrre prodotti che il cliente non comprerà.
La realtà è che l’opinione di tutti comincerà a diventare importante e decisiva per lo sviluppo dei futuri prodotti di successo.

D: Quindi, ieri era il 2D, oggi è il 3D e domani sarà la simulazione multifisica?

S: Direi che per esser più precisi, il 2D è stato 30 anni fa, il 3D è iniziato 20 anni fa, la multifisica è iniziata da anni per esser già oggi una realtà. Penso che la prossima frontiera sarà poter guardare un prodotto come un sistema complesso 3D e multifisico, che diverrà una sorta di rappresentazione di base Zero D con tutte le proprietà e i requisiti del prodotto finale assemblato.

D: Oggi proponete una soluzioni “capable, robust and fast”. Parlando di vision, quali aggettivi vorreste inserire in cima alla lista delle priorità?

S: La risposta è certamente immersive. Ove per immersivi intendiamo che la simulazione come la conosciamo oggi sparirà completamente, diventando parte integrante dei processi di design e produzione. Gli ingegneri saranno letteralmente immersi nel prodotto, potranno vedere il prodotto all’interno, non come oggi dall’esterno.

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