Ancona: l’analisi di Sirmi

La società di ricerca ha realizzato uno studio per verificare la fattibilità del Polo per l’innovazione

Una provincia che ha voglia e bisogno di innovare e che soprattutto ha acquisito la consapevolezza che innovare è una scelta obbligata per competere.


Sirmi, in uno studio realizzato per verificare la fattibilità di un Polo per l’Innovazione in provincia di Ancona, descrive così la situazione delle imprese della Provincia dove esiste un terreno fertile per l’evoluzione tecnologica grazie alla presenza di fattori come la forte vocazione all’export delle imprese che danno vita a un’area con alto tasso di occupazione e crescita economica positiva. Nella zona esiste un significativo tessuto di aziende appartenenti a settori diversi, ma con caratteristiche comuni, di cui alcune di primaria importanza e in rilevante crescita. Attorno alle aziende è nato un ecosistema fatto di Centri di formazione e ricerca, facoltà universitarie con soggetti politico-istituzionali estremamente attivi.


In questo quadro il Polo per l’innovazione potrebbe“portare a sistema tutte quelle discipline che possono contribuire al successo (anche ma non solo correlate con le tecnologie digitali), rispondere alle esigenze di innovazione del tessuto produttivo locale, porsi come fattore di aggregazione tra le imprese e rappresentare un elemento di attrazione di investimenti ed iniziative imprenditoriali esterne alla geografia di riferimento”.


Secondo la società di ricerca il Polo per l’innovazione si deve basare sull’evidenza sia delle eccellenze locali sia di esperienze provenienti dall’esterno del Sistema, per dare alle imprese le linee guida su come fare innovazione, si può caratterizzare come struttura “tramite” tra i fornitori di soluzioni innovative e i possibili fruitori e caratterizzare come importante strumento di coesione fra i soggetti chiave del territorio.


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