Anche Var e system integrator nel futuro di Autodesk

Confermando la volontà di proporsi come fornitore di soluzioni e non più soltanto di prodotti, Autodesk prosegue nella strategia di consolidamento dei partner e punta con decisione sui mercati verticali, per i quali diventa necessario un canale con capacità progettuali

Autodesk prosegue il cammino che nel giro di quattro anni l’ha portata ad avere poco più di 130 rivenditori contro gli oltre mille della metà anni Novanta, in un’ottica di progressiva qualificazione e specializzazione dei partner. Strategia resasi ancora più necessaria da quando la società ha deciso di allargare il proprio raggio d’azione al mercato meccanico e del Gis, dopo aver mietuto successi in campo architettonico.



Meno, ma più specializzati, rivisitazione del classico “pochi, ma buoni”, potrebbe essere lo slogan che racchiude la filosofia commerciale di Autodesk, da sempre sostenitrice della vendita indiretta a due livelli, con quattro distributori (Cdc, J.Soft-Opengate, Man & Machine e Tech Data) che servono il bacino dei rivenditori, tutti certificati su AutoCad e sulla specializzazione prescelta e suddivisi abbastanza equamente fra i tre segmenti verticali con personale dedicato e certificato.


Per essere pienamente operativi in questi mercati verticali – spiega Gianni Graziani, channel manager di Autodesk Italia – sentiamo fortemente l’esigenza di avere dei partner che non siano dei semplici box mover, ma che abbiano al loro interno le risorse per fornire soluzioni complete e personalizzate basate sulla nostra offerta. In particolare, adesso intendiamo procedere al recruiting di un numero ristretto di Var e system integrator per rafforzare la nostra presenza nel mondo della meccanica e del Gis.



Per questo motivo, il già variegato mondo di partner certificati Autodesk si arricchirà di una rosa ristretta di operatori già skillati e di profilo medio-alto. E per il Gis l’intenzione è di reclutare system integrator, vera novità per Autodesk. “Nel Gis per noi è necessario un canale che sappia pensare alla soluzione – spiega ancora Graziani -, perché il pacchetto deve essere almeno personalizzato e integrato.



Una sorta di “ritorno al passato” riguarda poi la decisione di focalizzarsi nuovamente sul mercato educational, già in passato cavallo di battaglia di Autodesk e poi messo un po’ in secondo piano. Due anni fa c’era stata la decisione di abbattere il prezzo delle licenze per il mercato educational, ma non era stato selezionato un canale ad hoc. Adesso l’intenzione è selezionare alcuni rivenditori già introdotti nel mondo scolastico perché propongano i pacchetti a prezzi speciali. Ogni licenza costa meno di 100 euro e scade dopo due anni.

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