Anche la Tv inizia a puntare sul 3D

I principali produttori internazionali stanno presentando nuove soluzioni hardware per il mercato

Se il grande schermo sta conoscendo una rinnovata e interessante primavera in fatto di stereoscopia (pur essendovi ancora diverse problematiche da superare), non altrettanto può dirsi per la Televisione e l’Home Entertainment. Ambienti che, oltretutto, non hanno mai conosciuto “primavere” precedenti, fatte salve diverse isolate e poco significative esperienze 3D, attuate da broadcaster e/o costruttori hardware. Tuttavia, ultimamente, anche questa lunga notte di “torpore stereo” Tele/Video-Home sembra iniziare a dissiparsi, dando origine alle prime luci dell’alba. Un’alba che – a seconda si tratti del giudizio di “fanatici” o di “agnostici” del 3D – viene letta come preludio a breve termine di elettrizzanti novità, oppure come inizio di una rincorsa di moda verso traguardi considerati molto lontani nel tempo, se non proprio irraggiungibili. Una tendenza generale Ora, cercando di mantenere una dovuta equidistanza da entrambe le scuole di pensiero, sottolineiamo che quest’anno varie fiere internazionali – tipo il Ces e il Nab di Las Vegas, l’Ifa di Berlino, l’Ibc di Amsterdam o il recentissimo Ceatec di Tokio – hanno progressivamente conferito sempre più rilievo alla… “Tv a rilievo”.

Le novità dell’Ifa
Per esempio, nel corso dell’ultima edizione dell’Ifa di Berlino, Howard Stringer, presidente e Ceo di Sony, ha fatto sapere che le tecnologie di visione stereo costituiscono per il brand nipponico un elemento cruciale, sul quale, entro il 2010, verteranno:
1) La commercializzazione di televisori HD della serie Bravia “trasparenti” al formato a tre dimensioni (nell’ambito della fiera tedesca veniva mostrato un concept di Tv color LCD HD-3D Sony Bravia, interfacciabile per la visione a occhiali con lenti “active-shutter”).
2) Il rilascio di computer Vaio provvisti di schermi sempre a tecnologia 3D-HD.
3) Lo sviluppo di contenuti con effetto di rilievo volumetrico per futuri sistemi HD-stereo Blu Ray e PlayStation 3.
Yoshiiku Miyata, Vice President di Panasonic, ha invece rivelato- ancora nel corso dell’IFA 2009 – che il brand giapponese intende proporre la Televisione 3D non solo come un qualcosa da vedere, ma anche e soprattutto come una profonda esperienza da sentire e vivere intensamente. E per mostrare un assaggio anticipato di questa “experience”, Panasonic aveva predisposto nella propria vasta area della Fiera di Berlino un sistema-prototipo completo Home Theater Full HD-3D, costituito da uno schermo al plasma da 103”, un lettore Blu Ray, nonché – per gli spettatori – una serie di occhiali con lenti-shutter attive. Le immagini sullo schermo si riferivano in primo luogo a un trailer riguardante il tanto “strombazzato” film 3D “Avatar” (di cui Panasonic è sponsor ufficiale) prodotto dalla 20ty Century Fox e firmato da James Cameron. 

Le proposte alternative 
Tra le altre aziende che durante l’esposizione tedesca hanno mostrato il loro interesse per il nuovo tridimensionale televisivo, segnaliamo ancora:
– LG, con tre prodotti stereoscopici di futura commercializzazione, tra cui un PDP HD-3D da 60” e un LCD HD-3D da 47”, il primo visualizzabile con lenti “active-shutter”, il secondo con sistema passivo ad occhiali con lenti polarizzate.
– Samsung, con il concept di un display da 55” in Alta Definizione stereo, dotato anche di sistema capace di convertire in tempo reale qualsiasi contenuto video 2D in uno 3D.
– JVC, marchio che sua volta aveva in funzione un convertitore in real time da 2D a 3D, unitamente sia a una coppia prototipale di videoproiettori a tecnologia D-ILA HD-3D, sia al display TFT da 46” GD-463D10, già in commercio anche in Italia da alcuni mesi. Il TFT GD-463D10 richiede per la visione occhiali polarizzati “passivi”, sfruttando alla base la tecnologia stereoscopica 3D Xpol, capace di restituire immagini stereo dichiarate esenti da flicker.

L’abbandono temporaneo di Philips
La tecnologia 3D Xpol veniva presentata all’IFA – quasi in sordina – anche da Philips, “a bordo” di un suo prototipo di Tv color grande schermo 3D-Full HD. Tra parentesi, evidenziamo che Philips, dagli inizi di quest’anno, ha abbandonato – per motivi dovuti in parte alla recessione economica – la produzione dei suoi ricevitori 3D-HD Tv auto-stereoscopici (da 20” e 42”) basati sulla tecnologia proprietaria 3D WOWvx. E questo abbandono, in tutta sincerità, ci sembra un grosso punto a sfavore dell’avanzata dei sistemi tridimensionali in ambito Tv & Home Entertainment, dal momento che vari soggetti “idiosincratici” agli occhiali speciali di visione consideravano proprio il sistema lanciato nel 2007 dalla multinazionale olandese (peraltro, con grande “strombazzamento” di mezzi) come una sicura panacea per la loro insofferenza. Oggi, per questi soggetti l’unica consolazione è sapere che l’abbandono di Philips è solo temporaneo, in attesa di riprendere e portare a termine il progetto auto-stereoscopico in tempi migliori (alcuni guru del settore ritengono che le tecniche di auto-visualizzazione 3D giungeranno a piena maturazione tra 8 o 10 anni).

L’approccio 3D Ready
La kermesse berlinese ha ospitato altresì un “intrigante” stand della torinese Sisvel, marchio che, in partnership con la vicentina 3D Switch, puntava su 3D Ready: ovvero, su una tecnologia che si pone come soluzione pacificante nell’ambito della guerra di standard e formati che oggi incomincia a coinvolgere anche la stereoscopia televisiva.In sintesi, 3D Ready rappresenta un sistema di riconoscimento relativo al formato del segnale video entrante, allo scopo di rendere automatico l’eventuale processo di conversione necessario a visualizzare al meglio i contenuti sui vari tipi di display 3D oggi esistenti, in modo che il fruitore finale, per beneficiare in pieno della visione stereo, non debba apportare alcuna modifica di impostazione al Tv color, al player e/o al set-top-box. Inoltre, 3D Ready consente ai broadcaster di “mescolare” facilmente sullo stesso canale (ricorrendo a un semplice aggiornamento firmware dei dispositivi esistenti) contenuti 2D e 3D, così da garantire un passaggio graduale e soft verso le trasmissioni Tv “a rilievo”, analogamente a quanto avvenuto a suo tempo per la transizione dal bianco/nero al colore.

Quando la notte va via
Da quanto esposto appare quindi chiaro, come scrivevamo in apertura, che gli ultimi mesi hanno iniziato a segnare – per i sistemi a tre dimensioni dedicati alla Tv “& dintorni” – il levarsi delle prime, concrete luci dell’alba. Luci che certamente appaiono ancora afflitte da molte nebbie e foschie, quali, per esempio: assenza di precisi standard univoci per la produzione, il trasporto e la visualizzazione; forte carenza di professionalità dotate di know-how specifico in materia; conseguente mancanza di contenuti realizzati “a regola stereografica”; enormi difficoltà per i broadcaster a equipaggiarsi con soluzioni e sistemi – peraltro oggi ancora estremamente costosi – “trasparenti” alla nuova tecnologia.

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