Anche i dati degli utenti Internet spiati dalla Nsa

Ad essere oggetto di un costante monitoraggio non vi sarebbero solo le telefonate effettuate da e verso il territorio statunitense ma anche i dati degli utenti conservati sui server delle principali aziende IT.

Il programma recentemente avviato dalla NSA, agenzia governativa per la
sicurazza nazionale degli Stati Uniti, sembra solo la punta
dell’iceberg. Ad essere oggetto di un costante monitoraggio non vi
sarebbero solo le telefonate effettuate da e verso il territorio
statunitense ma anche i dati degli utenti conservati sui server delle principali aziende IT (Google, Microsoft, Apple, Facebook, Skype, AOL e PalTalk).

Il nuovo scoop è stato pubblicato dal Washington Post che parla di un investimento governativo pari a 20 milioni di dollari su un programma battezzato PRISM. L’esistenza dell’operazione voluta dalla Casa Bianca è stata confermata da altre fonti d’informazione: NBC News, ad esempio, sostiene le tesi del Washington Post sulla base delle rivelazioni fatte da due soggetti che non vengono esplicitamente menzionati.

Stando all’articolo del Washington Post,
Microsoft sarebbe stata la prima società ad aderire al programma PRISM
seguita da Yahoo!, Google e Facebook. Apple avrebbe invece temporeggiato
cinque anni prima di unirsi alle altre società.

Le aziende chiamate in causa, però, negano qualunque coinvolgimento
spiegando di non aver mai consentito, alle autorità governative,
accesso diretto ai contenuti dei loro server. Portavoce Microsoft hanno
riferito come la società di Redmond non abbia mai partecipato
volontariamente ad alcun programma governativo di raccolta dati
limitandosi a rispondere “ad ordini per richieste su specifici account“.

Google sostiene di non conoscere il programma PRISM e di non avervi mai partecipato: “Google non dispone di una backdoor che offre accesso agli agenti governativi sui server della società“. E ancora: “teniamo
molto alla sicurezza dei dati dei nostri utenti. Forniamo informazioni
sui nostri utenti solo in accordo a quanto previsto dalla legge ed
esaminiamo attentamente ogni richiesta di accesso ai dati
“.
Risposte pressoché identiche anche da parte di Facebook e Yahoo! che negano qualsivoglia coinvolgimento.

Un responsabile governativo avrebbe dichiarato a NBC News
che il programma PRISM esiste davvero ma che è limitato ad una raccolta
di dati, di informazioni non strettamente correlato fra loro, piuttosto
che ad un’operazione di data mining (estrazione di informazione utile da vasti insiemi di dati).

A
questo punto, nonostante le immediate smentite di tutte le società
citate, è facilmente ipotizzabile che la vicenda possa avere inevitabili
strascichi. Anche perché il Washington Post ha fatto
esplicitamente presente che l’attività di monitoraggio avrebbe
riguardato messaggi di posta elettronica, chat video/audio, foto, video,
traffico VoIP, trasferimenti di file, dati pubblicati sui social
network e log degli accessi (vedere questa pagina).

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