Amazon tra Apple Store e Legge Levi

Mentre lancia l’App per iPod e iPad, Amazon toglie l’opzione “buy” dalla applicazione Kindle. E in Italia deve vedersela con la Legge Levi.

È una partnership a fasi alterne quella che lega Amazon e Apple.

Da un lato, l’azienda guidata da Jeff Bezos annuncia la disponibilità sull’App Store della applicazione Amazon Mobile per iPhone e iPod touch in lingua italiana.
Si tratta di una applicazione di mobile shopping che consente di ricercare e acquistare i prodotti venduti su Amazon.it, esclusi al momento quelli venduti dai merchant sul suo marketplace, accedendo anche ai servizi 1-Click, Prime, alle recensioni degli utenti e alle liste dei desideri. Inoltre, utilizzando la fotocamera dei due dispositivi per la scansione dei codici a barre, l’utente ha la possibilità di verificare le caratteristiche di un prodotto presente sullo scaffale di un punto vendita e verificarne sul sito di Amazon la disponibilità a magazzino e la comparazione del prezzo.

Il rovescio della medaglia è però rappresentato dalla decisione, presa un paio di giorni fa, di modificare l’applicazione Kindle per iOs come risposta alla scelta di Apple di forzare il pagamento in-app anche per gli ebook.
Finora operatori come Amazon, Barnes & Noble o Kobo avevano potuto associare alle loro applicazioni e-reader un link che rimandava al loro sito per l’acquisto di libri, evitando di sottostare alle policy di Apple, che impongono il pagamento di una fee pari al 30% della transazione effettuata.
I player del comparto ebook erano riusciti a non sottostare alla regola imposta da Cupertino a tutti gli sviluppatori di Apps, con la giustificazione che essendo il prezzo degli ebook stabilito dagli autori e non da loro stessi, per poter proporre i libri sullo Store di Apple avrebbero dovuto aumentarne il prezzo.
Ora però Apple ha deciso che non esistono più eccezioni e Amazon, così come Barnes & Noble e Kobo, è corsa ai ripari.
Drastica Barnes & Noble, ha rimosso per il momento la sua applicazione Nook per iPad dall’App Store di Apple, mentre Amazon e Kobo hanno rimosso dalle loro applicazioni il bottone “acquista”.
Questo significa che i libri presenti sulla libreria sono ancora normalmente accessibili attraverso la applicazione e che i nuovi libri andranno acquistati direttamente sullo store della libreria e successivamente sincronizzati su iPad.

Intanto, per tornare alle cose di casa nostra, è polemica in Italia dopo l’approvazione, il 20 luglio scorso, della Legge Levi che fissa il tetto agli sconti che le librerie, fisiche e online, possono praticare sui libri fisici e digitali.

La legge, approvata in Senato il 20 luglio scorso, stabilisce che non sarà più possibile applicare sconti liberi e impone uno sconto massimo del 15% sul prezzo di copertina, con l’opzione di portarlo al 20% in caso di eventi speciali e al 25% qualora la promozione sia indetta dall’editore sul proprio catalogo e per la durata massima di 30 giorni, periodo natalizio escluso.

Una norma che secondo gli estensori riequilibra la situazione di mercato a favore degli operatori più piccoli, frenando i big player, in particolare quelli attivi online, ma che secondo le associazioni dei consumatori rischia di provocare un danno all’utente finale, con prossimi e conseguenti rincari dei prezzi.

Su tutto, resta però un quesito.
Se è vero come sembra che il Ddl evi si applica anche ai libri digitali, resta da domandarsi come mai per gli ebook non sia applicabile lo stesso regime fiscale vigente per il libro tradizionale e valga invece il regime di imposta al 20%, poiché equiparati a contenuti digitali.

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