Altro rinvio per gli incentivi al commercio elettronico

La scadenza dei termini è stata prorogata al 31 marzo. Per ogni anno sono previsti 110 miliardi di lire

Altro rinvio della scadenza dei termini di presentazione per gli incentivi per lo sviluppo di attività legate al commercio elettronico.
La circolare 28 novembre 2001, n. 1167, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 288, del 12 dicembre 2001, del ministero per le attività produttive ha prorogato al 31 marzo 2002 il termine per la presentazione delle domande.
La scadenza inizialmente prevista era il 30 novembre poi prorogata
al 31 dicembre 2001 e adesso al 31 marzo. Gli stanziamenti previsti per il 2002 e 2003 sono di 110 miliardi di lire per anno. Di questi ottanta riguardano la concessione di crediti di imposta e trenta contributi in conto capitale.
La misura, studiata per favorire la diffusione del commercio elettronico, è stata inserita nella legge Finanziaria dello scorso anno e prevedeva un fondo utile per sostenere una serie di attività che andavano dalle tecnologie dell’informazione al progetto Genoma per arrivare all’introduzione di nuove tecnologie per lo sviluppo tecnologico delle imprese e l’informatizzazione della Pubblica amministrazione.
“La dotazione del fondo – recita la normativa – è determinata in misura pari al 10 per cento dei proventi derivanti dal rilascio delle licenze individuali per i sistemi di comunicazioni mobili di terza generazione”. In pratica, il ricavo della vendita delle licenze Umts sta finanziando una serie di progetti fra i quali rientra anche lo sviluppo delle attività legate al commercio elettronico.

L’obiettivo è lo sviluppo delle transazioni tra le imprese che partecipano al progetto (in numero minimo di venti), tra i partecipanti al progetto e altre imprese, tra le imprese che partecipano al progetto e i consumatori finali. Il regolamento specifica che sono ammissibili “le iniziative che presentano caratteristiche di particolare rilevanza rispetto ai profili di natura tematica, settoriale, territoriale ovvero di filiera produttiva”. Le agevolazioni riguardano le spese sostenute per hardware e software relativi al progetto, consulenze specialistiche e sviluppo di applicativi per la gestione delle transazioni e per la pubblicazione di informazioni commmerciali “riferite all’infrastruttura comune e con un limite del 20% dell’investimento complessivo”. Fra le spese rientra anche la creazione di directoy elettroniche, sistemi di classificazione e ricerca dei dati, costi iniziali per reti e interconnessioni, per la sicurezza delle transazioni, per firma digitale e per sistemi di pagamento elettronico ootre allaformazione del perosnale, nel imite del 30% dell’investimento complessivo. Dalle agevolazioni sono però escluse le spese sostenute prima della data di presentazione della domanda.

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