Altix, di Sgi, pronto al decollo con i nuovi Itanium Madison

Anche lo specialista di sistemi grafici si adegua all’ultima architettura di Intel e prova a rilanciare la fascia alta dei sistemi basati su Linux, che si era un po’ bloccata in attesa proprio del nuovo processore.

2 luglio 2003 Dopo il debutto nel mercato dei sistemi server basati su Itanium, con il modello Altix 3000 lanciato lo scorso gennaio, Sgi ha subito colto l’opportunità offerta dall’uscita di Madison, terza generazione della piattaforma a 64 bit di Intel. Secondo la casa costruttrice, l’attesa riguardante il sostituto di McKinley, il chip di seconda generazione a 1 GHz, ha provocato un sostanziale blocco nel segmento dei sistemi ad alte prestazioni che utilizzano il sistema operativo Linux. Del resto è più che naturale che l’annuncio di un nuovo processore provochi un effetto negativo sulle vendite, anche se i due processori, in questo caso, sono compatibili a livello di software e zoccolo di inserzione. Madison offre comunque il 50% di prestazioni in più, secondo Intel, e soprattutto viene venduto allo stesso prezzo.

Anche senza Madison, Altix ha già raccolto risultati notevoli nel giro di pochi mesi. Il sistema Sgi è presente con sei modelli nella classifica dei 500 server più potenti del mercato e questo dimostra l’attenzione che il sistema operativo Linux sta riscuotendo nel campo del calcolo ad alte prestazioni. Secondo Andy Fenselau, responsabile della linea prodotti Altix in Sgi, il server è stato adottato da 63 clienti, 28 dei quali sarebbero istituti di ricerca scientifica. Sgi, sostiene Fensalau, non si aspetta un grande interessa da parte delle aziende manifatturiere, dove il software dipende in misura preponderante dagli sviluppatori indipendenti, che chiedono tempo prima di aggiornare i loro programmi a una nuova architettura.

Rispetto ad altri cluster commerciali basati su Linux, Altix 3000 prende in prestito la tecnologia di clustering Numaflex e la memoria condivisa progettata da Sgi per i sistemi Origin 3000 Irix. Con Numaflex, ogni nodo di microprocessore esegue, in una memoria assegnata, una specifica istanza del sistema operativo, come avviene nei cluster paralleli. La maggior parte dei server oggi utilizza una tecnica simmetrica che tratta un grappolo di processori come una unica macchina virtuale. Volendo, Numaflex è in grado di funzionare anche in questo modo. Un altro vantaggio di Altix 3000 è che il volume di memoria condivisa può crescere in misura indipendente dal numero di singoli processori. Altix può supportare fino a 4 terabyte di memoria condivisa.

Se Sgi era arrivata un po’ in ritardo sul McKinley, l’azienda è pronta a cogliere la fase di crescita del Madison. Altix può essere configurato con 4, 16 ma anche con 128 o 256 processori. Tipicamente, ciascun processore controlla da 3 a 4 GB di memoria. Le future versioni di Itanium potranno andare a sostituire i processori oggi installati a bordo dei server.

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