Alla trasversalità del Plm Atos Origin risponde con la metodologia Maple

In un mercato ormai maturo per accogliere le potenzialità del Product lifecycle management, il consulente crede in un supporto fatto da un mix di servizi, che permette di realizzare una soluzione completa contando, principalmente, sulle tecnologie di Matrix One, Ptc e Sap.

 


La conoscenza delle specifiche problematiche di business in ambito Plm (Product lifecycle management) contraddistingue Atos Origin che, all’interno della propria business unit Enterprise Solutions vanta una struttura dedicata. La società di servizi, infatti, vuole garantire ai propri clienti, sia di dimensione medio-piccola sia che si tratti di grosse realtà, lo sviluppo di un ambiente di collaborazione inter-aziendale come chiave per una progettazione a più mani. "Al nostro interno – ha esordito Luigi Gusmini, Pdm e Plm solution domain manager in Atos Origin -, esiste una struttura internazionale dedicata al Plm che trae le proprie origini in Origin; in Italia è attiva dal 1996 e vanta oltre 30 professionisti". In questo ruolo di attore globale, l’azienda ha stretto accordi quadro con Matrix One, Ptc e Sap, sviluppando con esse, a seconda delle caratteristiche richieste, vari progetti. "Sono questi i vendor al fianco dei quali ci troviamo più spesso a operare – ha proseguito Gusmini -, ma il nostro background ci permette di affrontare anche progetti centrati su Teamcenter di Eds, pur non esistendo un’alleanza strategica con la società, in quanto, per ovvie ragioni, entreremmo in conflitto dal lato fornitura dei servizi di consulenza, così come ci risulta complesso gestire le implementazioni di Catia di Ibm".


Il mercato, a detta del manager, risulta essere particolarmente attento alle potenzialità del Plm, dimostrando una certa maturità, non esclusivamente dal punto di vista dell’ufficio tecnico. "Mai, in precedenza, siamo stati coinvolti in così tante trattative – ha evidenziato Gusmini -, le difficoltà stanno nel trasformare i prospect in clienti. Ma le esigenze sono un dato di fatto".


I contatti sono in crescita anche con le Pmi, che stanno superando la tradizionale gestione manuale delle informazioni di prodotto o il semplice inserimento della distinta base all’interno del sistema Erp. Proprio per essere pronta a rispondere a ogni tipo di domanda, Atos Origin sta, inoltre, investendo sul rapporto con i partner, sviluppando attività di co-marketing su alcuni settori e definendo le competenze per comparto di riferimento.

Le aree di intervento


Tra i fronti su cui Atos Origin è spesso interpellata, la gestione delle modifiche costituisce un tema caldo, così come il catalogo online. "Il problema è legato al costante aggiornamento in Rete


– ha puntualizzato il manager -, in quanto è necessario tracciare i dati lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti". L’approccio seguito è quello di ascoltare le esigenze del cliente, sia dal punto di vista dell’It manager sia della direzione tecnica, coinvolgendo nel discorso quanti più attori possibili, visto che, come si evince dalle parole di Gusmini, il Plm rappresenta una tematica trasversale. A questo punto, possono configurarsi diverse fasi, da quella di studio, in cui il consulente valuta la situazione esistente e la soluzione più indicata, a quella di intervento, che può giungere fino all’implementazione completa del software nei processi di business.


L’assessment presuppone, ad esempio, un’analisi dello stato oggettivo effettuata in parallelo a quella sui diversi prodotti che potrebbero calzare alla situazione specifica, prendendo in considerazione vari parametri tra cui i software Cad, Pdm e Erp che l’impresa cliente già possiede. "Se l’azienda è dotata di un sistema Erp Sap – ha detto ancora Gusmini -, valutiamo in primis se il Plm della casa tedesca possa essere sufficiente; se, invece, l’utente già possiede Pro/E , il Cad di Ptc, è certo che la sua soluzione di Plm, Winchill, si innesti perfettamente". La volontà è quella di proporre un servizio utile per i vari reparti aziendali, partendo dall’analisi dei processi per passare, secondo step successivi, all’implementazione. Dal 2000, la società ha adottato la metodologia Maple, mix di proposte per una soluzione Plm completa, che si orienta prevalentemente al business più che alla soluzione informatica vera e propria. "Per gestire le informazioni – ha sostenuto il manager – è necessario tenere conto delle relazioni tra i dati e capire come gli attori concorrano a definirli e tracciarli, il che vuol dire tener traccia dei processi classici di engineering change management e di configuration management". La società ha, quindi, realizzato dei template per mappare le problematiche e, partendo da un business awareness (con servizi di pianificazione coordinamento, identificazione delle metriche chiave e calcolo del potenziale di ritorno), si passa alla fase di solution selection che si focalizza sulla definizione e progettazione dell’architettura della soluzione e dei suoi componenti. Da qui, si procede con l’assessment (ora anche in versione quick), che intende definire e documentare il progetto, producendo un piano iniziale che pone enfasi sulla collocazione qualitativa e temporale dei rilasci. All’interno di ogni fase principale di implementazione, poi, la metodologia Maple identifica tre diversi tipi di attività "anche se non sempre sono rigorose", ha specificato Gusmini, che vanno dalla più complessa da un punto di vista della realizzazione del modello dati e dei processi coinvolti, vale a dire il rilascio su un primo dipartimento, all’ampliamento, con passi incrementali, sulle altre aree coinvolte nel roll out finale da una sede all’altra.

Tempistiche e linee guida


Atos Origin fornisce il disegno di come dovrebbe risultare la soluzione finale e provvede a fornire i "mattoni" necessari tenendo conto di esigenze e priorità, contemplando per ogni fase intervalli di tempo compresi tra i tre e i sei mesi, pur essendo possibili cambiamenti e rilasci parziali. "L’esito finale – ha concluso il consulente – tiene conto del livello di potenzialità, anche se non è detto che questo sia sfruttato per intero. Molto importante, poi, è il peso rivestito da Internet nel collegamento diretto con i clienti, oltre che per la collaborazione con i fornitori. Interessante, infine, è l’integrazione tra i vari software presenti in azienda, anche se questa linea di frontiera è ancora lontana".

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