Al via TivùSat, il digitale che arriva dallo spazio

Rai, Mediaset e Telecom italia Media lanciano oggi la piattaforma satellitare dove saranno visibili tutti i canali in chiaro

Con lo switch-off di alcune regioni strategiche (Piemonte occidentale, Lazio, Trentino, Campania e Valle d’Aosta) destinato a perfezionarsi entro il prossimo inverno, la Tv digitale terrestre è ormai entrata nella fase decisiva. Da qui al 2012 tutte le regioni italiane, in base a un calendario fissato dal Governo, abbandoneranno la vecchia Tv analogica per passare esclusivamente a quella digitale. Come già successo con il precedente standard, però, alcune aree del nostro Paese rimarranno scoperte, complice l’orografia del territorio che impedisce la ricezione del segnale oppure la rende molto difficoltosa e instabile. Per ovviare a questo problema e consentire a tutti i cittadini italiani l’accesso all’offerta digitale, i broadcaster nazionali Rai, Mediaset e Telecom Italia Media hanno creato la società Tivù Srl, che a sua volta ha dato vita alla piattaforma TivùSat, attiva da oggi. Il suo compito è quello di replicare sui satelliti Hot Bird 13° Est gli stessi canali gratuiti nazionali diffusi nelle bande VHF e UHF terrestri ad eccezione di quelli che hanno siglato accordi di distribuzione esclusiva con altre piattaforme pay-tv (es. Sportitalia con Sky). L’offerta sarà allargata anche alle emittenti locali e regionali interessate a far parte della piattaforma. In Francia (TNTSat) e nel Regno Unito (Freesat), il satellite viene utilizzato già da tempo per completare la distribuzione terrestre delle trasmissioni digitali.

Segnali criptati per rispettare i diritti
Al contrario delle versioni Dtt, però, i canali diffusi via satellite saranno criptati per consentire il rispetto degli accordi che i broadcaster hanno stipulato con i fornitori di contenuti. Ci riferiamo, ad esempio, agli eventi sportivi, ai film e ai telefilm di cui Rai, Mediaset e La7 hanno acquisito i diritti di trasmissione sul solo territorio italiano. Dal momento che il satellite offre una copertura transnazionale, per evitare contrasti con altri operatori internazionali, che hanno acquisito lo stesso diritto per il loro Paese di riferimento, i programmi saranno codificati con lo standard Nagravision e sarà quindi necessaria una smart card.

Subito il decoder dedicato
Almeno in questa prima fase, per ricevere i programmi di TivùSat è necessario dotarsi di un apposito decoder dedicato che integra la tecnologia Nagravision (Cas – modulo Cam integrato) e la piattaforma MHP indispensabile per accedere ai servizi interattivi. Semplificando al massimo la questione, il decoder TivùSat è in sostanza la versione satellitare degli attuali box interattivi Dttt con l’unica differenza del modulo tuner, di tipo DVB-S al posto del DVB-T. Il TivùSat box può anche ricevere tutti i canali free-to-air italiani e internazionali presenti a 13° Est e anche quelli diffusi da altri slot orbitali qualora si disponga di un impianto satellitare dualfeed, multifeed o motorizzato.

Smart card illimitata
Nella confezione del decoder sarà presente una smart card che, per funzionare correttamente, dovrà essere abilitata telefonicamente al numero 199309409 con una semplice procedura. L’attivazione può essere fatta solamente dai titolari di un abbonamento Tv (canone Rai). Dal momento che TivùSat trasmetterà in modalità free-to-view, la smart card di TivùSat dovrà rimanere sempre inserita nel decoder (un po’ come accadeva con i vecchi Gold Box di Telepiù) in modo da abilitare la visione a tutta l’offerta. Inoltre non avrà scadenza e potrà essere utilizzata solamente sul territorio italiano.

In futuro HD e pay-tv
In futuro TivùSat darà sicuramente ampio spazio ai canali televisivi ad Alta Definizione e, forse, anche all’offerta pay-tv di Mediaset Premium, Dahlia TV, Glamour Plus, Conto TV, Vertigo, NiteGate e di altri operatori. Per quanto riguarda l’HD, tuttavia, con tutta probabilità saranno utilizzati gli standard di trasmissione e compressione ad alta efficienza come il DVB-S2 e l’Mpeg-4, che richiederanno la sostituzione dei decoder attuali con nuovi modelli.

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