Al via RSA Security 2009

Apre i battenti la più grande manifestazione mondiale dedicata alla sicurezza. Sugli scudi il cloud computing e la “security-as-a service”. Con l’obiettivo di arrivare a un ecosistema sempre più interdipendente e connesso.

Aperti i lavori della RSA Conference 2009, la più grande manifestazione a livello mondiale dedicata al tema della sicurezza informatica. Al “Moscone Center” di San Francisco aziende come Microsoft, Cisco, Symantec ed IBM presentano le loro ultime soluzioni con al centro il “cloud computing” e la “security-as-a-service”.



Il presidente di RSA, Art Coviello, ha chiamato a raccolta i vendor attivi nel campo della sicurezza invitandoli a far sempre più fronte comune contro il sempre più ampio spettro di minacce che costituiscono un grave pericolo per imprese ed enti governativi.

Il sentimento di Coviello pare condiviso da molti nomi presenti all’evento statunitense: è auspicabile una risposta sempre più unica e compatta alla comunità dei “cybercriminali”.



L'”ecosistema sicurezza” deve diventare sempre più “interdipendente” ed “interconnesso”, secondo Coviello che propone la definizione di standard condivisi da tutti i vendor che si interessano di sicurezza per quanto riguarda aspetti cruciali come la gestione delle policy, il rafforzamento e la revisione delle stesse.



Proprio nelle scorse ore si era diffusa la notizia della violazione di alcuni sistemi del Pentagono. Stando a quanto riportato, gli aggressori sarebbero riusciti a penetrare nei server del Dipartimento della Difesa USA scaricando terabytes di dati contenenti informazioni sul Joint Strike Fighter, un cacciabombardiere da 300 miliardi di dollari.

Tra il materiale sottratto, vi sarebbero schede tecniche sul funzionamento del velivolo e sui sistemi elettronici installati a bordo. Le informazioni più importanti non sarebbero comunque state prelevate poiché risulterebbero memorizzate su macchine sprovviste della connessione alla rete Internet. Non viene tuttavia spiegato come gli aggressori sarebbero riusciti a scaricare terabyte di dati, operazione che può richiedere anche settimane. La provenienza dell’attacco, secondo gli investigatori, sembrerebbe essere cinese.

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