Al Lotusphere 2009 si cerca l’effetto moltiplicatore

A Orlando il tormentone è “risonanza”.

Orlando, Florida

Il Lotusphere 2009 ha avuto quest’anno come leit motiv la parola “resonance”, risonanza. Un riferimento alla scienza, alla fisica, per esprimere l’idea o almeno la speranza, da parte Ibm, che l’insieme di capacità di collaborazione e di comunicazione fornite dai tool che ruotano intorno a Notes/Domino possano finalmente sommarsi tra loro e amplificare gli effetti positivi per il business dei clienti. Diventare, insomma, più significative.

Bob Picciano, general manager, per il software Lotus ha parlato di un 2% di aumento delle presenze rispetto all’edizione precedente della manifestazione, che vanno di concerto a una crescita ininterrotta dei prodotti e a 4.236 nuovi clienti dall’introduzione della versione 8 della piattaforma.

Guest star all’evento è stato quest’anno l’attore, scrittore e musicista Dan Aykroyd, testimonial di come le tecnologie hanno cambiato i modi di lavorare nel cinema, seguito dalle testimonianze del Cio di Coca Cola (che usa tecnologia Lotus per rendere più accessibili i dati Sap agli utenti aziendali), oltre a quelle dei responsabili di NetJets (trasporto aereo) e Hsbc (settore bancario).

Nelle presentazioni dell’evento non sono mancati divertenti affondi al concorrente Microsoft, in un caso rappresentando il dissolvimento del logo Windows per opera dell’onda di risonanza creata dalle tecnologie Ibm. Nell’anniversario dei 20 anni di Notes, Ibm non può facilmente dimenticare che l’attuale Cto di Microsoft, Ray Ozzie ne è stato uno dei principali creatori. Anche quest’anno l’evento americano ha visto la partecipazione di una decina tra utenti e partner italiani.

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