Ai dati mobili servono tariffe su misura

Uno studio presentato nei giorni scorsi evidenzia come le tariffe potranno calare solo se i gestori sapranno analizzare bene i dati di traffico e le modalità di utilizzo degli utenti.

Con le adeguate innovazioni dal punto di vista tecnologico e tariffario, gli operatori di telefonia mobile possono arrivare a ridurre i costi relativi al traffico dati del 60% entro il 2013.
Questo è quanto afferma un rapporto pubblicato in occasione del Mobile World Congress di Barcellona sulla base di una ricerca commissionata da Bridgewater Systems alla società indipendente Chetan Sharma Consulting.

La crescente popolarità di smartphone (anche di fascia bassa) e chiavette Internet, insieme alla diffusione di notebook e netbook e di piani tariffari di tipo “flat”, hanno comportato negli ultimi due anni una crescita esplosiva del traffico dati sulle reti di telefonia cellulare, con conseguente congestione e costi che potrebbero diventare insostenibili per gli operatori. Si prefigura, così, la necessità di introdurre nuovi modelli di business più profittevoli con un approccio diversificato.

Secondo lo studio, un attento controllo degli accessi alle reti, che porti a conoscere come, quando e in che circostanze gli utenti ne usufruiscono, con quali applicazioni e servizi, potrebbe portare ad una riduzione dei costi del 10% (15 miliardi di dollari sul solo mercato statunitense) entro il 2013.

Quel che ancora manca, sono i modelli tariffari a tempo, basati sul tipo specifico di impiego e su servizi personalizzati. Modelli di “pricing” flessibili, dinamici e personalizzati porteranno a una tariffazione più mirata al tipo di applicazioni utilizzate, in grado di generare revenue adeguate all’effettivo uso di banda larga.

Nei prossimi 3 anni, il beneficio legato all’evoluzione verso le tecnologie Lte e Hspa sarà di poco inferiore al 20% annuo (25 miliardi di dollari), al quale potrebbe aggiungersi un ulteriore 20-25% annuo, corrispondente a 30/40 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti, per gli operatori che orienteranno la loro strategia per il traffico dati in offload appoggiandosi, soprattutto nei centri urbani, alla rete di hot-spot Wi-fi e alla rete 4G.

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