Agevolazioni per l’artigianato digitale e la manifattura sostenibile

Sulla Gazzetta Ufficiale n.82 del 9 aprile 2015 è stato pubblicato il decreto 17 febbraio 2015 del Ministero dello Sviluppo economico che definisce le modalità di concessione delle agevolazioni economiche a sostegno di attività innovative nell’ambito dell’artigianato digitale e della manifattura sostenibile, realizzate da aggregazioni di imprese.

I soggetti beneficiari dei finanziamenti sono le imprese formalmente riunite, in numero minimo di 15, in associazione temporanea di imprese (ATI), in raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) o in rete di imprese. L’associazione, il raggruppamento o la rete, devono essere costituiti da imprese artigiane o in microimprese in misura pari almeno al 50% dei partecipanti, nonché soddisfare alcune condizioni.

La prima è che l’agevolazione consiste in una sovvenzione parzialmente rimborsabile di importo pari al 70% delle spese ammissibili che non devono essere inferiori a 100.000 euro e superiori a 1,4 milioni di euro.

Tale sovvenzione deve essere rimborsata (senza interessi) per una percentuale dell’85%, mentre il restante 15% è concesso a titolo di contributo in conto impianti e/o conto gestione. Le agevolazioni si traducono in una sovvenzione parzialmente rimborsabile corrispondente al 70% delle spese ammissibili,

Gli incentivi sono diretti a sostenere programmi di sviluppo, condivisione e fruizione di tecnologie digitali per la fabbricazione di nuovi prodotti e la promozione di processi produttivi e commerciali non convenzionali.

I programmi devono essere finalizzati alla creazione di centri di sviluppo di software e hardware a codice sorgente aperto, per la crescita e il trasferimento di conoscenze alle scuole, alla cittadinanza, agli artigiani e alle microimprese, di centri per l’incubazione di realtà innovative nel settore dell’artigianato digitale, per servizi di fabbricazione digitale rivolti ad artigiani e microimprese, per messa a disposizione di tecnologie di fabbricazione digitale e per la creazione di nuove realtà artigianali o di reti manifatturiere incentrate sulle tecnologie di fabbricazione digitale.

Le imprese beneficiarie degli incentivi devono prevedere quindi attività di ricerca e sviluppo di software e hardware di fabbricazione digitale, condivisione in modalità open di informazioni, documentazione e dati inerenti a processi progettuali e produttivi, anche attraverso l’impiego di servizi digitali, in particolari a quelli erogati in modalità cloud. Devono prevedere anche la messa a disposizione delle tecnologie e dei servizi di fabbricazione digitale per facilitare il passaggio dal concetto di prodotto alla sua realizzazione e vendita, con focus specifico su modellazione e stampa 3D, strumenti di prototipazione elettronica avanzata e software dinamici, tecnologie di open hardware, lavorazioni digitali quali il tagli laser e la fresatura a controllo numerico e diffusione delle nuove tecnologie digitali di fabbricazione e commercializzazione presso le istituzioni scolastiche autonome, istituti di ricerca pubblici, università, imprese ed enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo che hanno sottoscritto accordi di collaborazione.

Termini e le modalità per la presentazione delle domande saranno definiti in un secondo momento con un apposito provvedimento ministeriale.

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