Agenda digitale, un anno dopo

Secondo Neelie Kroes, vicepresidente della commissione europea responsabile del programma, il bilancio del primo anno è positivo, in particolare per l’uso di Internet, che riguarda il 65% della popolazione Ue. Ma in certi settori i progressi sono inferiori.

La Commissione europea ha pubblicato un quadro di valutazione che illustra i progressi compiuti dall’Unione e dagli Stati membri verso la realizzazione degli obiettivi convenuti nell’ambito dell’Agenda digitale europea a un anno dal suo avvio. 

Qui la sintesi grafica degli obiettivi e dei risultati.

Il bilancio generale del primo anno di attuazione dell’Agenda digitale è positivo, in particolare per quanto riguarda l’uso di Internet, che riguarda il 65% della popolazione Ue.
Ma in certi settori i progressi sono inferiori, soprattutto nella diffusione delle nuove reti superveloci a banda larga che costituisce uno dei principali obiettivi dell’Agenda digitale, mentre si registrano progressi nel potenziamento delle reti esistenti in rame e su cavo.

La vicepresidente della Commissione europea responsabile dell’Agenda digitale, Neelie Kroes, ha invitato gli Stati membri, l’intero settore, la società civile e la Commissione, a fare di più se si vuole «sfruttare appieno il potenziale dell’Agenda per conservare la competitività europea, stimolare l’innovazione e creare posti di lavoro e prosperità».

Con riferimento ai 13 obiettivi di prestazione fondamentali il bilancio di un anno di attività rileva buoni progressi nell’uso regolare di internet, acquisti in linea, servizi di amministrazione in linea e illuminazione a basso consumo energetico; progressi medi nella disponibilità e nell’effettivo uso della banda larga; progressi insufficienti nell’e-commerce transnazionale, nella presenza in linea delle piccole e medie imprese, nei prezzi del roaming e nella ricerca pubblica.

Nel dettaglio, l’utilizzo regolare di Internet ha registrato un rapido incremento fino a toccare il 65% della popolazione Ue, con l’obiettivo è raggiungere il 75% entro il 2015.

Il 40% dei cittadini fa acquisti online, compreso il 57% di tutti gli utenti di internet.

Il 41% dei cittadini si avvale di servizi della pubblica amministrazione in linea e la metà di loro ha completato e rinviato all’amministrazione moduli online.

Il Solid State Lighting ha conquistato una quota di mercato del 6,2% nel 2010 (rispetto all’1,7% del 2009) e ha permesso di progredire verso l’obiettivo di riduzione dei consumi energetici per l’illuminazione del 20% entro il 2020.

La banda larga di base è sempre più accessibile anche nelle zone remote, ma l’effettiva diffusione e utilizzazione della banda larga superveloce si concentrano attualmente solo in poche zone, soprattutto urbane.

Il commercio elettronico transfrontaliero nel 2010 è passato solamente dall’8,1% all’8,8%. L’obiettivo dell’Agenda digitale è che entro il 2015 il 20% dei cittadini facciano acquisti online transnazionali.
Centrale al riguardo sarà la direttiva e-Commerce.

Solamente il 26% delle Pmi compra online (percentuale in aumento), ma solo il 13% vende online (aumento di due punti rispetto all’anno scorso).

I prezzi del roaming sono scesi di 1,5 centesimi nel 2010, ma continuano ad essere tre volte più cari delle chiamate nazionali.
L’obiettivo dell’Agenda digitale è raggiungere la parità dei prezzi tra chiamate nazionali e in roaming entro il 2015.

Quanto a ricerca e sviluppo, la spesa pubblica non ha superato la soglia dei 5,7 miliardi di euro dello scorso anno; per raggiungere l’obiettivo del raddoppio a 11 miliardi entro il 2020 sarà necessario un incremento annuo di tale spesa del 6%.

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