Affonda la fusione fra Mci WorldCom e Sprint

Il fuoco incrociato delle autorita europee e statunitensi ha convinto le due protagoniste della piu importante operazione finanziaria del mondo Ict a desistere dal tentativo. La decisione riguarda al momento solo l’Europa.

Una serie di avvenimenti, in rapida successione, stanno
concretizzando il probabile fallimento della fusione fra Mci WorldCom
e Sprint, rispettivamente secondo e terzo carrier americani, in
quella che si prospettava come la più importante operazione
finanziaria nella storia dell’Ict (115 miliardi di dollari di stima).
Confermando le anticipazioni del presidente, Mario Monti, la
Commissione europea ha ufficialmente bloccato il merge, nonostante le
due aziende avessero appena ritirato la notifica dell’operazione
depositata presso l’Ue. Monti ha specificato che la fusione avrebbe
portato alla "creazione di un’azienda con posizione dominante
nella fornitura di servizi infrastrutturali Internet. La Commissione
ha ritenuto di dover comunque prendere una formale decisione, poiché
le due aziende non hanno cancellato l’accordo, ma si sono solo
accordate per non implementarlo"
. é stata dunque ritenuta
insufficiente la proposta di Pci WorldCom di liberarsi del business
Internet di Sprint, come tentativo di superare l’opposizione dell’Ue.
Alla decisione europea si è aggiunta, nelle stesse ore, quella del
Dipartimento Usa di giustizia di voler a propria volta bloccare
l’operazione. Il Doj aveva chiesto alle due aziende di vendere sia il
business per le telefonate a lunga distanza che quello locale di
Sprint, ma la proposta è stata giudicata troppo onerosa da Mci
WorldCom e Sprint.
Sono giunte conferme che il fuoco incrociato contro l’operazione è
stato concordato dalle autorità dei due continenti, dopo una fase di
attiva collaborazione nell’esame parallelo del merge.
Ora, dopo questa serie di eventi negativi, la fusione fra le due
aziende pare destinata a un rapido affondamento e qualche esperto ha
già avanzato l’ipotesi che Sprint possa rapidamente ricevere offerte
d’acquisto da altri operatori, come grandi carrier locali o qualche
nome internazionale (Deutsche Telekom e France Telecom in testa).

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