Ad Ancona nasce un Polo per l’innovazione

Il progetto si propone come un efficace trait d’union tra centri di ricerca, centri servizi, università ed aziende

“L’innovazione è troppo spesso tema di moda in Italia; per alcuni è addirittura indicata come la sola panacea possibile ai mille problemi della nostra economia. La nostra organizzazione privilegia un approccio più realistico a un tema, quello dell’innovazione appunto, essenziale e irrinunciabile per il futuro”.
Così Giuseppe Fiorini, Presidente dell’Associazione Industriali di Ancona, alla presentazione del progetto del Polo per l’innovazione, elaborato insieme con Sirmi. Il tema è stato messo a fuoco grazie alla collaborazione di cento piccole e medie imprese, socie e non di Assindustria, appartenenti ai settori manifatturiero e dei servizi.


Un discorso, quello del Polo per l’innovazione che parte da lontano. Sin dal giugno del 2007, quando a Jesi, nel corso dell’assemblea pubblica dell’associazione, Fiorini ne propose la realizzazione “come facilitatore e aggregatore tra le imprese locali, catalizzatore di conoscenze e competenze avanzate e allo stato dell’arte, elemento strategico per salvaguardare il patrimonio industriale che la provincia esprime”.
È bene ricordare che il comprensorio anconetano si caratterizza per una bassa disoccupazione, un elevato livello di export, un’alta densità manifatturiera e un tasso di competitività superiore alla media nazionale. Comunque sia, da queste parti giudicano pericoloso addormentarsi sugli allori, soprattutto in presenza di scenari internazionali che non promettono nulla di buono.


Nei confronti dell’innovazione, Fiorini predica un atteggiamento “umile e pragmatico”. Di conseguenza, la ricetta che Assindustria propone è coerente con questo approccio:”Partiamo dalla messa a confronto delle esigenze delle Pmi locali; mettiamo a sistema le eccellenze presenti in zona; definite le esigenze trasversali e comuni alle imprese, grazie al Polo lavoreremo per soddisfarle utilizzando le competenze migliori laddove le individueremo, ad Ancona, in provincia, in regione”.

Il progetto si propone come un efficace trait d’union tra centri di ricerca, centri servizi, università ed aziende. “In prospettiva, il Polo diventerà una piattaforma logistico-tecnologica in materia di innovazione per l’Italia centrale, superando le tradizionali logiche di appartenenza e di localizzazione. Contribuirà a rafforzare la capacità attrattiva del nostro comprensorio per nuove aziende e, soprattutto, nuove competenze e conoscenze”.


Quali le prossime mosse? “Assindustria – risponde Fiorini – auspica il confronto con chi vorrà capire meglio e di più, con chi vorrà impegnarsi in questo progetto”. E tiene a sottolineare che Assindustria non tiene affatto a candidarsi come “padrone del Polo”, riservandosi piuttosto un ruolo di proposizione, di provocazione, se occorre, un ruolo come di “primus inter partes”.

Per quanto riguarda le aree principali di azione del Polo inizialmente ci si concentrerà sulle tecnologie applicate ai nuovi materiali e al trattamento delle superfici e sulle tecnologie digitali con particolare riferimento alla potenza di calcolo e alle soluzioni gestionali innovative.

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