Acta: l’ultima parola spetta al Parlamento europeo

C’è ancora spazio per intervenire sull’Accordo Commerciale Anticontraffazione: cinque commissioni del Parlamento europeo aprono al confronto con gli stakeholder.

I rappresentanti di 22 Stati membri e dell’Unione europea hanno firmato giovedì 26 gennaio a Tokyo l’Acta, Accordo Commerciale Anticontraffazione. Accordo che per entrare in vigore dovrà avere l’approvazione del Parlamento europeo.

L’obiettivo dell’accordo tra l’Unione europea, gli Stati Uniti, l’Australia, il Canada, il Messico, il Marocco, la Nuova Zelanda, Singapore, la Corea del Sud e la Svizzera, è di rafforzare i diritti sulla proprietà intellettuale , anche quelli online, e sostenere la lotta alla contraffazione e alla pirateria dei beni, come abiti (marchi) musica e film.

Tema noto
La Commissione europea aveva pubblicato la sua ultima proposta il 24 giugno scorso.
Al Parlamento europeo la commissione per il Commercio internazionale, Inta, è responsabile in materia e quattro altre commissioni (Deve, Itre, Juri e Libe) si dovranno pronunciare sul documento.

Il voto del Parlamento
Solamente dopo che la proposta sarà discussa e votata dalle commissioni sarà possibile una discussione finale e un voto in plenaria. Ci vorranno mesi.

La commissione per lo Sviluppo (Deve) ha già aperto i propri lavori mentre le altre commissioni li inizieranno a breve.

C’è spazio per fare lobby
Il Parlamento europeo e le commissioni organizzeranno degli studi e degli incontri con esperti e rappresentanti della società civile, in modo da raccogliere tutte le opinioni e i dubbi per esercitare al meglio il voto.

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