Acer e BenQ: più divise che mai

Il rappresentante di Acer esce con due anni di anticipo dal board manageriale di BenQ. Le due società devono perseguire i loro obiettivi senza sovrapposizioni.

Sempre più separate le strade di Acer e Benq.
Dopo le complesse vicende azionarie, a partire da quel
primo spin off dal quale aveva preso vita quella che oggi è BenQ e passando per
le diverse cessioni di tranche di capitale, nel consiglio di amministrazione di
BenQ era rimasto un rappresentante di Acer, il cui incarico era previsto durare
fino al mese di maggio del 2008.


Ma alla fine della scorsa settimana la notizia: il rappresentante di Acer se ne va, sancendo in questo modo un obiettivo di autonomia operativa da tempo perseguita.
Ciascuna delle due aziende deve essere libera di focalizzarsi sul proprio brand, evitando conflitti laddove le sovrapposizioni sono più evidenti.
Conflitti che, in più di una
occasione, hanno portato i manager delle due società a vivaci scontri in
pubblico e che, inevitabilmente, potranno sanarsi solo con la definitiva uscita
di Acer dall’azionariato di BenQ.


Acer, al momento,
detiene ancora il 7% del capitale di BenQ e non ha reso noto se e quando
intenderà ricollocarlo sul mercato.

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