A scuola di tecnobusiness: ecco l’Innovation Lab di Roma Tre

Megalopoli chiede ossigeno vitale alla geolocalizzazione. Aspettative della società e opportunità di business per i giovani: anche a Roma, parola di Zingaretti.

La società chiede alla tecnologia la risposta ai suoi problemi urbani, ambientali ed occupazionali, e la terza università di Roma offre una risposta globale, coinvolgendo ateneo, aziende, istituzioni e capitale di ventura. Un sogno? No, una concreta realizzazione.
Con l’Innovation Lab, l’Università di Roma Tre ha completato un articolato programma di formazione imprenditoriale curato dai docenti Carlo Alberto Pratesi e Paolo Merialdo e la partecipazione di molti business angel, venture capital ed aziende che investono nell’innovazione.
Il progetto complessivo, imperniato su un contest di start-up tecnologiche, è stato piuttosto articolato, con quattro seminari a precedere l’evento Innovazione per la sostenibilità delle imprese con la premiazione del vincitore.
La seconda edizione dell’evento dedicava la mattinata a Green Brand, l’appuntamento sull’ecosostenibilità. Nel pomeriggio si metteva a fuoco il venture capital in Italia, un grande successo visto il numero di partecipanti e il gradimento dell’iniziativa da parte dei presenti, in loco e poi per i commenti pubblicati on-line.
Il vincitore di Innovation Lab 2010 è ParkinEye, una soluzione al problema dei parcheggi basata su smartphone con Gps. Si noti che ancora una volta, come spesso è accaduto per le startup premiate, si tratta di geolocalizzazione. Molto vicini nel punteggio della giuria sono andati anche gli altri quattro finalisti, ovvero TechSurfer, LivinTech, EcoSparkle e Swaplanet.

Seminari, mentore e contest
In dettaglio, le facoltà di Ingegneria ed Economia di RomaTre hanno organizzato un ciclo di seminari su innovazione e nuove imprese destinati ai loro studenti con idee innovative da proporre.
Nei quattro seminari sono state affrontate le principali fasi dello sviluppo di una nuova idea imprenditoriale, dalla creazione alla costruzione del business plan, arrivando fino al lancio sul mercato. A ciascun gruppo di quattro studenti è stato affiancato un mentore.
La partecipazione di business angels, venture capital e iniziative correlate è stata davvero imponente: 360, Vertis, dpixel, Innogest, Atlantis, h-farm, Iban, Annapurna, Mind the bridge e Italian Angels for growth. Silicon Valley Study Tour ha messo in palio un interessante premio formativo, consistente in una borsa di studio per il Silicon Valley Study Tour 2010, valido per tutti i ragazzi coinvolti nell’idea vincente.

Zingaretti: futuro innovativo per Roma
La tavola rotonda finale, moderata da Andrea Geneovese di 7th Floor, ha ben sintetizzato -in modo talvolta non esplicito- i punti salienti della situazione italiana. Nelle sue note, Paolo Cellini di Innogest ha ripetuto che “l’Italia non ha il VC nel sangue”, come dimostrano le 14 proposte che il fonda da lui rappresentato ha selezionato da oltre 1.800 proposte. Ma il VC non è neanche nei manager, che spesso non hanno la caratteristica immediatezza anglosassone: interrogati da Genovese su come instradare una start-up, nessuno dei manager presenti ha fornito un recapito diretto, al più suggerendo di prendere contatto attraverso il sito web.
L’evento è stato chiuso da Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma, non con un generico saluto ma con un apprezzato intervento nel merito. Zingaretti ha espresso grande apprezzamento per l’iniziativa specifica, sostenuta dalla Provincia che opera su un territorio “la cui economia è stata distrutta ma nella quale si sta proponendo una nuova attività, che si auspica anche più ricca della precedente”. Molte le iniziative che la Provincia ha intrapreso a favore della nuova imprenditoria creativa: dall’Officina Innovazione al Bando “Creatività ed Innovazione”, dal Consiglio provinciale Creatività ed Innovazione alla seconda edizione dell’evento relativo, il prossimo 30 giugno alla Pelanda di Roma, fino all’annuncio del Centro per l’Orientamento dell’incubazione da avviare nel 2011 insieme al Bic Lazio. “Abbiamo studiato il modello catalano di Puerta22 a Barcellona”, ha spiegato Zingaretti, “dal quale attingeremo per la nostra proposta complessiva”.

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