A Milano un impresa su 5 ha un sito Web e un pc ogni tre dipendenti

Il livello di dotazione tecnologica delle Pmi milanesi nei settori manifatturieri e dei servizi (con 1 pc ogni 3,6 addetti) si situa ben al di sopra della media italiana delle Pmi (1 pc ogni 5). La spesa informatica degli ultimi tre anni è stata …

Il livello di dotazione tecnologica delle Pmi milanesi nei settori
manifatturieri e dei servizi (con 1 pc ogni 3,6 addetti) si situa ben
al di sopra della media italiana delle Pmi (1 pc ogni 5). La spesa
informatica degli ultimi tre anni è stata in media 2,1 milioni per
addetto. La stima per l=92intero mercato di Milano è di 680 miliardi di
lire per hardware e di 300 miliardi per software e aggiornamenti. Il
71,5% delle imprese è già dotata di modem, il 44,3% ha un accesso ad
Internet, il 55,2% possiede una rete locale ed il 20% ha un proprio
sito Web. Sono questi i principali risultati che emergono dalla
ricerca "L=92analisi della domanda di Information & Communication
Technnology nella piccola e media impresa", condotta su un campione
rappresentativo di Pmi milanesi del settore manifatturiero e dei
servizi alla produzione, a cura di Formaper.
Tutte le imprese del campione sono dotate di un pc e la media è di
6,5 pc per azienda. Il 44,3% ha un accesso a Internet/posta
elettronica. Il 55,2% possiede una rete locale. Il numero di pc medio
per impresa cresce con la dimensione della stessa azienda (da 3,1 pc
per imprese con 3/9 addetti ai 11,9 pc di quelle con 25/50 addetti).
La stessa differenza si ha per l’accesso a Internet (presente nel
52,6% tra le imprese più grandi e nel 34,1% in quelle più piccole) e
nell’utilizzo di una rete locale (52,6% contro il 34,1%). La densità
di pc è massima nelle attività dei servizi alle imprese (quasi 1 pc
per addetto), media nei settori meccanico e chimico (1 pc ogni 3
addetti), inferiore alla media nei settori del tessile, mobile e
legno, carta stampata.
Il 71% delle imprese è già dotata di modem e il 27% prevede di
acquistarlo a breve. Le linee digitali sono già presenti nel 33% del
campione e il 28% le prevede a breve termine. La diffusione del
collegamento a Internet passa dalle aziende con 3-9 addetti (34%) a
quelle con 25-250 addetti (53%). Il sito Web è già presente nel 20%
delle imprese, il 29% prevede di dotarsene, mentre il 51% non lo
prevede. L’implementazione del sito risulta correlata con la classe
dimensionale delle imprese: più si sale più la presenza si
concretizza. Per quanto riguarda i settori, le attività di servizio
alle imprese mostrano la più alta percentuale di aperture di siti
(43%) o previste (50%), seguite dal settore carta e editoria (39%
realizzate; 46% previste), dalla meccanica/elettronica (11%
realizzate; 56% previste). Solo, infine 1,5% del campione fa già uso
del commercio elettronico, il 6% prevede di utilizzarlo a breve. Il
settore che ne fa più utilizzo è quello dei servizi alle imprese
(20%).
Negli ultimi tre anni, la spesa complessiva di ogni impresa è
risultata in media di 26 milioni di lire per hardware e assistenza
(8,7 annuali) e di 11 milioni per software e aggiornamenti (3,7
annuali). Gli investimenti aumentano al crescere delle dimensioni di
impresa, mentre non varia la spesa informatica per addetto, che
rimane sostanzialmente stabile e pari 2,1 milioni di lire.
Il principale problema a investire in tecnologie informatiche viene
invece indicato nella mancanza di competenze interne alle imprese e a
resistenze culturali interne. Seguono il prezzo dei prodotti e
servizi, la scarsa chiarezza sull’utilità delle soluzioni
informatiche, la;scarsa sicurezza, la bassa conoscenza dei servizi e
dei possibili fornitori. Nonostante questa mancanza di competenze
interne, solo il 14% delle imprese acquista servizi di formazione e
il 21% prevede di acquistarli a breve, mentre ben il 65% non prevede
di farlo. Per contro, le imprese mostrano un=92alta propensione
all’acquisto di consulenza informatica: il 54% ne fa già uso.
Il numero medio di fornitori di servizi informatici è di 1,9 per
impresa. Nelle classi di spesa più elevate (da 30 a oltre i 100
milioni) il numero di fornitori varia da un minimo di due ad un
massimo di sei. I fornitori sono localizzati nella stessa provincia
delle imprese clienti nel 92,5% dei casi. Nel 95,5% dei casi, chi
offre hardware, vende anche software e assistenza alla stessa
impresa. Le fonti informative utilizzate per individuare i possibili
fornitori di servizi informatici sono il canale della conoscenza
personale (64% dei casi), precedenti relazioni di fornitura (62%),
suggerimento da parte di altri imprenditori o associazioni (52%).
Meno importante il ruolo giocato dai consulenti (31%), fiere di
settore (20%) e siti internet (1%). Per le imprese risulta più
importante, per scegliere un fornitore, la qualità del servizio
offerto, rispetto alle caratteristiche del prodotto e al prezzo.
Per le imprese che spendono di più per l’informatica, i più
importanti motivi di insoddisfazione per i prodotti informatici
utilizzati si riferiscono principalmente alle caratteristiche del
prodotto (scarsa facilità di utilizzo dei programmi e loro reale
utilità). Per le Pmi che spendono di meno (sotto i 6 milioni), la
componente assistenza assume maggiore rilevanza, segno questo di una
carente attenzione al servizio offerto ai piccoli clienti da parte
dei fornitori. Il prezzo dei programmi risulta per contro il motivo
di insoddisfazione meno menzionato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome