-5% l’Ict italiana nel 2013

I dati Sirmi confermano il regresso dell’anno appena concluso. E nemmeno nel 2014 si potrà parlare di ripresa.

Non poteva che essere negativo il consuntivo di fine anno di Sirmi sul mercato della Digital Technology in Italia: dopo quattro trimestri su quattro con di fatto tutti gli indicatori in calo non avrebbero potuto dare un esito differente.

In effetti,anche l’ultimo quarter, chiuso il 31 dicembre scorso, ha fatto registrare un -4,3% per la sola It, attestata dunque a 4,8 miliardi di euro, un -4% per le Tlc, ferme a 8,6 miliardi e un complessivo -4,1 per cento per il comparto Ict nel suo insieme, che ha finito per pesare 13,4 miliardi di euro.

E tutto sommato sono queste le premesse sulle quali si chiude l’intero anno.
L’It si allontana definitivamente dalla soglia dei 20 miliardi di euro e si ferma a 18,888 miliardi con un calo complessivo del 4,1%.
Chi mostra i segni di più forte sofferenza è l’hardware, che registra un regresso del 5,7 per cento e scende a 6,5 miliardi, seguito dai servizi di sviluppo e da quelli di gestione, con un -4,8 e un -3,4 per cento rispettivamente, mentre il software tiene meglio, con un più limitato -1,7 per cento a 3,9 miliardi di euro.
Più pesante è il calo del comparto Tlc, che si ferma a 34,5 miliardi. Con un -5,4 per cento anno su anno: in questo caso la sofferenza più forte è sul comparto mobile, che registra un -6,7% a 19,5 miliardi.
Complessivamente, ed è questo il dato definitivo, l’Ict in Italia registra un -5% secco, che la porta alla soglia dei 53,4 miliardi di euro.

Sirmi attribuisce alla crisi economica e finanziaria, ai processi di spending review e ai nuovi modelli che si stanno imponendo sul mercato Ict.
Purtroppo non vi sono prospettive di inversione della tendenza nel corso del 2014, ma solo di contenimento del calo: il decremento dovrebbe passare dal 5 al 2,3 per cento.
Ancora poco per parlare di ripresa.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome