3i spiega le nuove regole dei venture capital

Sergio Sambonet presenta le cause che hanno portato all’insuccesso di molte aziende new economy. E cosa bisogna fare per ottenere l’attenzione degli investitori

Perché è fallita la new economy? Intanto perché l’80% delle risorse raccolte dalle società quotate in Borsa sono state spese in pubblicità. Ma non solo. Sergio Sambonet, general manager Italy di 3i Europe venture capital specializzato per quanto riguarda l’hi tech nell aziende di software, ha tracciato un quadro delle cause che hanno portato all’insuccesso molte aziende legate a Internet. Sambonet, che ha partecipato al convegno di Sirmi sulle prospettive dell’Ict, ha indicato nei modelli di business “che non stavano in piedi e non generavano vendite o profitti” i responsabili principali. Ma largo spazio c’è anche per l’impiego sbagliato dei soldi raccolti (troppa pubblicità e poca ricerca), l’incapacità del management spesso troppo giovane e falsi miti legati al mondo della rete come quello dei “first mover” che avrebbero dovuto prendersi tutto il mercato. Un po’ di responsabilità è da addossare anche al mito della Borsa, che ha spinto un sacco di aziende a quotarsi con pochi mesi di vita alle spalle e a business plan “over optimistic”.

Il mix di questi elementi ha portato all’insuccesso di molte aziende e al crollo degli investimenti da parte dei venture capital. Oggi se qualcuno chiedesse soldi per aprire un negozio di e-commerce sbatterebbe il naso contro decine di porte, mentre, secondo Sambonet, buone probabilità di successo le hanno aziende con solide basi tecnologiche, alleanze con importanti operatori e con business plan che possano generare cassa in tempi brevi. Per le società non quotate il consiglio è di pianificare con tre anni di anticipo l’ingresso in Borsa e di avere nel consiglio d’amministrazione un rappresentante dei venture capital. Se invece qualcuno la quotazione l’ha già fatta allora il consiglio è di usare con prudenza i soldi raccolti, realizzare quanto promesso e comunicare al mercato con frequenza.
Nonostante lo sboom della new economy la società di Sergio Sambonet non ha smesso di credere nell’hi tech a patto che si parli di software e in particolare di sicurezza, soluzioni che riguardano Internet, applicativi per mercati verticali o per il mondo media. E che le società possano vantare un management con esperienza e track record, solide basi tecnologiche, business plan credibili oltre valutazioni di ingresso basate su elementi reddituali e non di fatturato.

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