3Com a tutta Enterprise

Una trimestrale con segnali di ripresa e un nuovo focus strategico orientato al mondo Enterprise. Router, security, VoIp le tecnologie chiave

18 dicembre 2003 Il giorno dopo il rilascio della trimestrale della
corporation, Riccardo Ardemagni, responsabile della filiale
italiana di 3Com, vuole dare una chiave di lettura dei numeri
dichiarati, inquadrando i risultati del quarter in un’ottica a più ampio
respiro.
Nel secondo trimestre dell’anno, che si è chiuso lo scorso 28
novembre, la società ha registrato un fatturato di 182 milioni di
dollari
in netto calo rispetto al pari periodo dell’anno precedente,
quando aveva raggiunto i 272 milioni di dollari, non avendo ancora dismesso
alcune attività cedute in seguito.
A livello sequenziale, invece, il
fatturato risulta in crescita del 12% segno di una certa ripresa, anche in
considerazione del fatto che non rientrano nel quarter le vendite dei prodotti
che nascono dalla joint venture con la cinese Huawei.
L’Europa meglio degli
Stati Uniti: a un calo dell’11% Oltreoceano fa infatti da contraltare una
crescita del 38% nel Vecchio Continente. E l’Italia dovrebbe essere
allineata.
Il 2003 – ha commentato Ardemagni – è stato un anno
di passaggio e di consolidamento di strategie e iniziative iniziate
nel marzo del 2001. Ora siamo pronti per una nuova onda, certo non così
alta come quella registrata alla fine deglii anni Novanta, ma che ci aspettiamo
comunque interessante. In questi mesi abbiamo consolidato la nostra struttura e
le nostre strategie, dismettendo alcune attività (
CommWorks
ndr) in mercati non più interessanti per noi come quello
dell’accesso, e focalizzandoci in nuove aree. La joint venture con Huawei, ad
esempio, ci consente di operare sul mercato Enterprise con prodotti analoghi a
quelli di Cisco ma con prezzi più competitivi
“.
Attaccare il mercato di
riferimento di un leader (ovviamente Cisco) con un brand storico, una
partnership tecnologica valida e prezzi più compeitivi: questa sembra dunque
essere la nuova strategia di una 3Com fermamamente intenzionata a
scrollarsi di dosso l’immagine di produttore di soluzioni
adatte esclusivamente allo small business.
Oltre a Huawei,
sicuramente l’operazione di maggiore respiro condotta nel corso di questo
anno
– ha proseguito Ardemagni – c’è l’intesa con Crossbeam nell’area
della security e una partnership commerciale con Eds, che figura
dunque come canale ideale per l’ingresso nel mondo Enterprise
“.
A
chi gli ricorda che oltre al fatturato, ci sono anche perdite per 139
milioni di dollari, praticamente raddoppiate rispetto all’anno precedente,
Ardemagni risponde che 3Com ha scelto di esplicitare anche voci che altre
aziende affogano nel capitolo “oneri di ristrutturazione”. In questo caso
specifico ha pesato la dismissione di alcune unità di produzione in Irlanda, che
sono state trasferite in Estremo Oriente.
Per quanto riguarda il mercato
italiano, Ardemagni si dichiara soddisfatto non solo delle crescite, ma anche e
soprattutto del positivo andamento delle attività progettuali. In altre
parole, laddove le aziende fino a poco tempo fa avevano come unico
fornitore di riferimento Cisco (sempre lei), oggi cominciano a chiamare
anche 3Com.
L’azienda non ha invece preso parte alle aste Consip, sia
perchè ha tutto l’interesse a mantenere i propri margini, sia perchè persegue
altri progetti e altre iniziative.
E per il 2004?
Nel quarto
trimestre cominceranno a vedersi i benefici della joint venture con
Huawei, soprattutto per quanto riguarda la vendita dei router, e amplieremo
la nostra produzione tecnologica verso la security, nell’area del Gigabit
10/100/1000, senza dimenticare naturalmente il Voice over Ip, con
declinazioni fino a Vpx per la gestione anche di 50.000
telefoni
“.
Sanità, education e manufacturing sono i mercati target,
con partnership importanti anche in Italia, come quella che ha consentito
di realizzare l’intera struttura VoIp per l’ospedale San Camillo Forlanini
di Milano o quella con Fiat, con la quale 3Com lavora anche per il Voice
over Wireless.

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