2011: un mese dell’innovazione a Milano

E’ l’idea alla quale sta lavorando Pierantonio Macola e che propone alla chiusura di Smau.

Un mese dell’innovazione a Milano, nel quale confluiscano, in una forma di alternanza sinergica eventi come Smau, Iab Forum, World Business Forum, recuperando anche il valore di esperienze passate come Webbit.

E’ questa l’idea di Pierantonio Macola, in chiusura di Smau. Un’idea alla quale l’amministratore delegato della manifestazione sta lavorando da un paio d’anni  e che sembra aver trovato orecchie attente al Comune di Milano.

Un momento nel quale possano trovare spazi e temi adeguati gli utenti finali, i vendor, le associazioni, e anche il pubblico più giovane, coinvolto magari in giornate diverse, in eventi più simili al Fuorisalone, che a Milano impazza nelle giornate dal Salone del Mobile.

E’ soddisfatto, Macola, a poche ore dalla chiusura della quarantasettesima edizione di Smau. E non è solo una questione di numeri, anche se il +20% dei visitatori messi a segno quest’anno è comunque un buon segnale.
“Sono cresciuti del 20% i visitatori del segmento end user business, mentre sul canale l’incremento registrato è nell’ordine del 25%. Oggi, nell’evento di Milano, la percentuale di visitatori dell’una e dell’altra categoria è pressochè paritaria,mentre nelle versioni local di Smau prevale la presenza di operatori del business in una percentuale 70 a 30”.

Soprattutto, per Macola, la soddisfazione nasce dalla formula. Dall’essere riuscito, quest’anno, a porre al centro dell’evento l’azienda utente, quella che l’innovazione la fa.
E risponde all’obiezione di chi, in questa edizione del salone milanese, ha notato l’assenza – una volta ancora – del mondo politico nazionale.
“Non possiamo misurare l’evento sulla base di quanti politici riusciamo a schierare. Non è il parterre che conta, ma riuscire a mettere in luce il percorso di trasformazione che le aziende utenti, soprattutto le pmi, stanno compiendo”.

“E’ un segmento di mercato che deve trasformarsi in industria”, ribadisce il manager, convinto che sia necessario premiare la trasformazione, portando in evidenza i protagonisti e i bisogni delle aziende.
“E’ solo dando parola a loro che emergono le criticità e si riesce a dettare un’agenda. Vorrei che in questi eventi parlassero i rappresentanti della domanda. In Francia a un evento come Smau parlerebbe l’associazione degli It manager. In Italia mancano associazioni di riferimento nelle quali gli utenti sappiano e vogliano riconoscersi”.
Si può partire da qui. Dai premi assegnati quest’anno e da quel mese dell’innovazione che sembra oggi un po’ più di un sogno.

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